Patto Ue-sud Europa per la reindustrializzazione

Un ‘patto’ tra Commissione Ue e Paesi del Sud Europa per spingere l’acceleratore della reindustrializzazione del Vecchio continente, promossa dal Piano Ue per l’industria adottato a gennaio. Obiettivo, sfruttare il traino dei primi segnali della ripresa economica. E’ il senso della dichiarazione congiunta siglata a Lisbona tra il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani e i ministri di Italia, Spagna e Portogallo, a margine della conferenza annuale del Cotec cui hanno preso parte anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il re di Spagna Juan Carlos e il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Il 24 aprile 2001 fu costituita la Fondazione Cotec, con lo scopo di rafforzare la competitività tecnologica del nostro Paese. E’ una fondazione di diritto privato in cui trovano spazio, intorno al tema dell’Innovazione tecnologica, le capacità, le esperienze e gli interessi delle Istituzioni, delle Imprese e del Sistema della ricerca. La Fondazione Cotec, attraverso un mandato istituzionale che prevede attività di studio, dialogo, progettualità e comunicazione, agisce sia come motore di azioni finalizzate al miglioramento della competitività tecnologica dell’Italia sia come sede dell’incontro e del coordinamento tra i principali attori italiani del Sistema dell’Innovazione ed è impegnata nel rappresentare, presso l’Unione Europea, gli interessi nazionali e mediterranei inerenti alle politiche e alle azioni a sostegno dell’Innovazione tecnologica. Sotto la Presidenza Onoraria del Capo dello Stato, la Fondazione Cotec si impegna a sostenere la competitività tecnologica italiana attraverso quattro tipologie di attività. Dopo l’adozione a gennaio dell’ ‘Industrial Compact’, che fissa come obiettivo il raggiungimento del 20% del pil europeo dal manifatturiero, bisogna ora stringere i tempi della commercializzazione dell’innovazione in campo tecnologico di Portogallo, Spagna ed Italia. C’è “una specificità delle economie dell’Europa meridionale – si legge nella dichiarazione – che comprendono 54 milioni di lavoratori e 7 milioni di imprese, la maggior parte delle quali pmi, le quali necessitano di particolare attenzione in termini di impostazioni della nuova politica industriale”. “Per dare impulso a una positiva reindustrializzazione a livello europeo, è necessario promuovere l’innovazione e continuare a migliorare le conoscenze e le competenze dei lavoratori”, ha affermato il re Juan Carlos chiudendo l’incontro, cui hanno partecipato circa 250 imprenditori italiani, portoghesi e spagnoli. Juan Carlos ha sottolineato anche la necessità “di ottenere finanziamenti più competitivi, specialmente per le Pmi” e di “fare passi avanti nel mercato interno dell’Unione Europea e nell’accesso ai mercati internazionali”.

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