Partiti in declino e think tank sempre più importanti

Sessantacinque think tank, con al loro interno quasi duemila persone, professionisti della politica o accademici, spesso tra loro connessi, al di là delle etichette politiche. Avanzano sempre di più le fondazioni e le associazioni italiane che stanno assumendo, di fatto, molte delle principali funzioni che storicamente appartenevano ai partiti, essendo spesso in grado di avere voce all’interno delle stesse dinamiche parlamentari e anche nell’attività legislativa. Il boom è arrivato negli ultimi 15 anni, con la nascita di oltre la metà dei 65 pensatoi attuali, con i vari think tank che hanno coperto il vuoto ‘operativo’, più che di rappresentanza, derivato della crisi della forma partito, messo in crisi dalla personalizzazione della lotta politica, tipica del nuovo millennio. A fotografare il mondo delle fondazioni e associazioni politiche italiane, è Openpolis, con il minidossier ‘Cogito ergo sum. I think tank politici in Italia’. Openpolis, indipendente dal 2006 ed economicamente autonoma, lavora con gli open data, facendo progetti open source e promuovendo l’open government. Costruisce polis su internet, comunità politiche autonome e libere in cui ogni abitante partecipa alla vita collettiva e alla costruzione del bene comune, come nelle città stato della Grecia antica, la forma più antica e più pura di democrazia. Openpolis si occupa di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche, civic media che promuovono la trasparenza e la partecipazione democratica dei cittadini della rete. Ogni giorno migliaia di persone accedono alle  piattaforme web per consultare e arricchirne le informazioni, che in origine sono dati pubblici estratti dai siti governativi. Un volume di informazioni è a disposizione di tutti gratuitamente, e da aggregazione di dati diventa data-driven journalism, cioè un’indagine profonda e continua sui dati aperti che porta alla luce notizie. Questo lavoro ha trasformato Openpolis in breve tempo in un osservatorio civico della politica che analizza quotidianamente i meccanismi complessi che muovono l’Italia. La prima piattaforma web da cui prendeva il nome l’associazione, Openpolis, oggi Open politici, è del 2007 e conta decine di migliaia di iscritti e una redazione distribuita che monitora e documenta il lavoro dei politici italiani.  Open parlamento è il sito di maggiore successo con milioni di accessi e una grande notorietà. Open parlamento è un progetto del 2009 e da sito d’informazione è diventato uno strumento di lavoro per centinaia di persone, oltre che un luogo di relazione per i cittadini italiani che spesso ricercano il confronto coi politici proprio tramite il sito. Poi c’è Camere aperte, il rapporto annuale di Openpolis, vissuto con grande interesse e coinvolgimento dai nostri sostenitori, da cittadini appassionati, arrabbiati, impegnati, critici, ma anche dai politici italiani, coinvolti nella preparazione dello studio analitico. A Camere Aperte è collegato l’indice di produttività parlamentare, il sito dove i dati principali del rapporto vivono in costante aggiornamento. Insieme, questi due strumenti costituiscono una base di informazioni unica per il giornalismo dei dati.

Luigi Viscardi

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