Parola fine sullo ‘Ius soli’

Il presidente della Repubblica Mattarella si appresta a sciogliere le Camere, la prossima settimana. I partiti entrano dunque nel vivo della campagna elettorale. Berlusconi prepara la sfida ai Cinque Stelle, mentre il cerchio delle alleanze agita il Pd. Nell’ultima seduta prima della pausa natalizia è mancato il numero legale a Palazzo Madama e il Senato ha bruciato lo ius soli. Fissata la nuova seduta per martedì 9 gennaio. Calderoli: ‘Il ddl è naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto’. Sinistra in rivolta. Gotor: LeU c’era, Pd ipocrita. Radicali: Mattarella rinvii lo scioglimento delle Camere.

 L’Aula di Palazzo Madama dopo l’ok alla manovra ha iniziato la discussione sul provvedimento con l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Ma, su richiesta del senatore Roberto Calderoli, il presidente Pietro Grasso ha proceduto alla verifica del numero legale dei presenti in Aula: numero che mancava. Grasso, quindi, ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio, alle 17: all’Odg ‘comunicazioni del presidente’, ha affermato.

I senatori Cinque Stelle sono assenti in esecuzione dei precisi ordini della Casaleggio. Ampiamente assente Forza Italia (solo il 13% dei senatori erano in aula), la Lega (27%), fuori anche Gal e Ala. Più forti le presenze a sinistra, con Pd al 70% in aula e Leu all’80%. Nei dem si contavano 29 assenti, e immediatamente i rivali scissionisti del partito di D’Alema e Bersani puntano su di loro il dito accusatore. Del resto, il Pd  non aveva alcuna intenzione di avventurarsi nell’operazione ius soli a fine legislatura: ‘I numeri per farlo passare in Senato non ci sono’,  spiega un esponente renziano,  quindi avremmo solo regalato la campagna elettorale a Lega, grillini e destra. I partiti contrari, contando sul diffuso clima anti-immigrati, avrebbero scatenato la guerriglia in Parlamento, e la piazza fuori, e per giorni non si sarebbe parlato d’altro. E senza alcuna certezza di poter poi raggiungere l’obiettivo, perché da soli i voti del Pd e dei fuoriusciti di Leu non sarebbero bastati a farlo passare.

Esulta la Lega: ‘Il ddl è naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto’, dice Roberto Calderoli, autore ieri della richiesta di verifica del numero legale che ha sancito l’inevitabile fine del provvedimento. Gli fa eco da Fi Maurizio Gasparri: ‘Siamo orgogliosi di aver fatto naufragare una legge folle’.

Il Consiglio di presidenza del Senato con il voto contrario di Laura Bottici (M5S) e di Roberto Calderoli (Lega) ha deciso di rinviare sulla vicenda dei vitalizi. Hanno votato tutti a favore del rinvio tranne me e la Bottici, conferma Calderoli, in attesa che ci si pronunci sui ricorsi presentati alla Camera contro la delibera sui vitalizi. Neppure l’ultimo giorno di scuola si ravvedono. Dopo aver affossato il ddl Richetti e dopo aver votato contro la mia proposta di qualche anno fa per abolirli, oggi confermano che i vitalizi loro se li vogliono tenere.

In merito alla questione dei vitalizi abbiamo presentato, nella riunione di oggi del Consiglio di Presidenza, una proposta di delibera analoga a quella del marzo 2017 presentata alla Camera. Ma poichè su quella delibera pende il giudizio degli organi giurisdizionali di Montecitorio, rispetto ad una serie di ricorsi che lamentano una serie di criticità, anche sotto il profilo della legittimazione costituzionale, abbiamo deciso di aderire alla proposta della maggioranza del Consiglio di Presidenza di non votare nessun atto e di attendere la pronuncia di tali organi’,  dichiarano in una nota Rosa Maria Di Giorgi, Linda Lanzillotta, Silvana Amati e Angelica Saggese, senatrici del Pd e componenti del Consiglio di Presidenza del Senato.

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