Parlamento e mutui tra Meloni e Consulta

Sui mutui e sul diritto dei cittadini a non vedersi soffiare la casa dalle banche è guerra aperta in Parlamento. Nella giornata che ha visto turbolenze e proteste, prima in commissione Finanze e poi nell’aula della Camera, Giorgia Meloni ha annunciato contro il provvedimento del governo che recepisce una direttiva Ue il ricorso alla Consulta: ‘Fratelli d’Italia sta già presentando in tutte le Regioni italiane un ordine del giorno per chiedere alla Corte Costituzionale di intervenire contro l’ennesima infamia del governo Renzi con il decreto che permette alle banche di toglierti la casa se non paghi poche rate del mutuo. E chiederemo in commissione Finanze della Camera di ritirare questo provvedimento che, dopo il prestito vitalizio ipotecario e le case in leasing, è l’ultima mossa di Renzi per derubare gli italiani dell’unica ricchezza rimasta che è la casa. Per noi invece è un bene sacro che nessuno può portarti via, né lo Stato né le banche’. Le nuove regole, previste dalla direttiva Ue e recepite da Renzi, che stabiliscono un giro di vite per i morosi e permettono alle banche di espropriare le case dopo il mancato pagamento di sette rate del prestito ipotecario senza passare dalla sentenza di un tribunale, hanno infatti continuato a provocare le accese proteste del centrodestra e del Movimento Cinque Stelle. Per qualche minuto i grillini hanno anche bloccato l’ingresso della commissione e hanno esposto un cartello: ‘La casa non si tocca’. Poi la bagarre del M5s è proseguita in aula dove si stava discutendo il question time. Il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti ha affermato che la norma è sicuramente migliorabile e la commissione è appunto il luogo per discuterne tra maggioranza e opposizione.  Anche l’Abi è entrata nel dibattito e per voce del suo presidente, Antonio Patuelli, ha rassicurato che non c’è il rischio di avere la casa pignorata perché è una direttiva europea e non è stata richiesta dall’Abi. Non riguarda fatti del passato ma la possibilità e l’eventualità per il futuro, lasciata alla libera contrattazione tra famiglie e istituti bancari.

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