French President Francois Hollande (L) and Italian Prime Minister Matteo Renzi (R) during their press conference at the Universal Exhibition 2015 (Expo Milano 2015 or World Exposition 2015) in Milan on 21 June, 2015. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Parigi sotto attacco. Renzi innalza il livello di sicurezza

Si innalza il livello di sicurezza anche in Italia dopo l’attacco al cuore di Parigi, mentre il premier Matteo Renzi invita alla responsabilità, sottolineando che l’opinione pubblica è scossa e deve sentire l’Italia unita. Lunedì il governo riferirà alle Camere su quanto accaduto. L’opinione pubblica è scossa e deve sentire l’Italia unita, avrebbe detto il premier alla riunione con i capigruppo di maggioranza e opposizione a Palazzo Chigi.  Hanno colpito, ma colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera.  Chiedo a tutte le forze politiche di avere il massimo della responsabilità perché questo è il tempo in cui bisogna stare uniti. Faccio appello alla responsabilità di tutti noi, su come ci poniamo di fronte a questa nuova sfida che durerà anni. Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate ma l’attacco di Parigi è un cambio di passo della minaccia terroristica in Occidente. Abbiamo elevato il livello di sicurezza, lo abbiamo portato al secondo livello che comporta la possibilità di coinvolgimento delle forze dei corpi speciali dell’esercito,  ha comunicato il ministro dell’Interno Alfano a conclusione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal premier Matteo Renzi, a proposito delle misure adottate dopo gli attacchi a Parigi. Alfano ha sottolineato che nessun Paese è a rischio zero e dice che siamo a livello sicurezza 2, che precede il massimo: ‘Con il livello di sicurezza due siamo al livello che precede quello massimo e consenti l’utilizzo delle unità speciali dell’Esercito. Abbiamo assunto due decisioni essenziali, con un rafforzamento dei controlli sul territorio e un rafforzamento dei controlli alla frontiera. Abbiamo rivisto e rivalidato il sistema della sicurezza in Italia che fin qui ha funzionato e  abbiamo reso immediatamente operativa la disponibilità di 700 militari per Roma’. Sul fronte dell’immigrazione sarebbe contro-intuitivo escludere che ci possa essere qualche infiltrazione. Il Papa non viene in Italia per il Giubileo e lo speciale rischio terrorismo a Roma l’abbiamo sempre considerato proprio per la presenza del Papa. Un’ulteriore valutazione sulla sicurezza della Capitale in previsione del Giubileo sarà fatta entro il 20 novembre. Allerta su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione su Roma e Milano, misure di sicurezza innalzate ai massimi livelli, contatti costanti con le autorità francesi e i servizi d’intelligence alleati per condividere le informazioni sull’attacco. Gli attentati di Parigi hanno fatto scattare immediatamente anche in Italia i piani di sicurezza previsti in caso di allarme rosso. L’antiterrorismo è in costante contatto con i colleghi francesi per seguire con estrema attenzione ciò che accade in Francia, anche allo scopo di disporre ulteriori interventi preventivi.

 

 

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