I raid lanciati da polizia ed esercito tra la notte di domenica e le prime luci di lunedì in Belgio, con 29 perquisizioni tra Bruxelles, Charleroi e Liegi, hanno permesso di sventare una serie di attentati multipli nella capitale. Gli inquirenti in Belgio stanno cercando dieci individui che potrebbero compiere attacchi simili a quelli del 13 novembre a Parigi con armi pesanti e con attentati suicidi. Lo indica il ministro degli esteri e vicepremier belga, Didier Reynders, in una intervista a ABC News che sarà trasmessa stasera. Per ‘armi pesanti’ il ministro intende fucili Kalashnikov o forse anche più di questo. Quanto agli obiettivi ha indicato che la minaccia più importante riguarda i grandi magazzini ed i centri commerciali. La tesi è che la maxiretata ha smantellato la rete di simpatizzanti e fiancheggiatori, impedendo che a una settimana dagli attacchi di Parigi anche Bruxelles fosse messa a ferro e fuoco come temevano gli inquirenti. Il simbolismo è cruciale per questo tipo di organizzazioni terroristiche e quando i loro progetti vengono sventati da azioni come quelle dei giorni scorsi, spesso queste reti decidono di rinviare e preparare nuovi piani d’azion, . osserva L’Echo. Il quotidiano indica che gli inquirenti sono riusciti ad ottenere informazioni cruciali grazie a metodi di ricerca particolare come le intercettazioni telefoniche. Non si fermano le ricerche di Salah Abdeslam, il ricercato numero per le stragi di Parigi. Ma la polizia è sulle tracce anche di Mohamed Abrini che l’11 novembre sarebbe stato ripreso in un video nella pompa di benzina a Ressons, sull’autostrada in direzione di Parigi. Intanto emergono nuovi particolari sull’operato di Abdelhamid Abaaoud, la ‘mente’ della strage, morto nel blitz della polizia francese a Saint Denis il 18 novembre.
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