epa05040865 A Belgian soldier observes the platform of a Brussels' metro station following the terror alert level being raised to 4/4, in Brussels, Belgium, 25 November 2015. Regular life began to return to Brussels on 25 November as schools reopened and underground train services partially resumed, despite the city remaining under maximum terrorism alert in the wake of the November 13 attacks on Paris. The Belgian capital has been under security alert level four since 21 November, due to what Belgian Prime Minister Charles Michel described as a 'serious and imminent threat.' EPA/LAURENT DUBRULE

Parigi, i ricercati sono due, Salah e Abrini

I raid lanciati da polizia ed esercito tra la notte di domenica e le prime luci di lunedì in Belgio, con 29 perquisizioni tra Bruxelles, Charleroi e Liegi, hanno permesso di sventare una serie di attentati multipli nella capitale. Gli inquirenti in Belgio stanno cercando dieci individui che potrebbero compiere attacchi simili a quelli del 13 novembre a Parigi con armi pesanti e con attentati suicidi. Lo indica il ministro degli esteri e vicepremier belga, Didier Reynders, in una intervista a ABC News che sarà trasmessa stasera. Per ‘armi pesanti’ il ministro intende fucili Kalashnikov o forse anche più di questo. Quanto agli obiettivi ha indicato che la minaccia più importante riguarda i grandi magazzini ed i centri commerciali. La tesi è che la maxiretata ha smantellato la rete di simpatizzanti e fiancheggiatori, impedendo che a una settimana dagli attacchi di Parigi anche Bruxelles fosse messa a ferro e fuoco come temevano gli inquirenti. Il simbolismo è cruciale per questo tipo di organizzazioni terroristiche e quando i loro progetti vengono sventati da azioni come quelle dei giorni scorsi, spesso queste reti decidono di rinviare e preparare nuovi piani d’azion, . osserva L’Echo. Il quotidiano indica che gli inquirenti sono riusciti ad ottenere informazioni cruciali grazie a metodi di ricerca particolare come le intercettazioni telefoniche. Non si fermano le ricerche di Salah Abdeslam, il ricercato numero per le stragi di Parigi. Ma la polizia è sulle tracce anche di Mohamed Abrini che l’11 novembre sarebbe stato ripreso in un video nella pompa di benzina a Ressons, sull’autostrada in direzione di Parigi. Intanto emergono nuovi particolari sull’operato di Abdelhamid Abaaoud, la ‘mente’ della strage, morto nel blitz della polizia francese a Saint Denis il 18 novembre.

Circa Roberto Cristiano

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