Pareggio di bilancio in Costituzione. Cancellate le Province

Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge costituzionale per la soppressione delle Province e la creazione delle “città metropolitane”. Il provvedimento, in otto articoli, stabilisce che “dall’attuazione della presente legge costituzionale deve derivare in ogni Regione una riduzione dei costi complessivi degli organi politici ed amministrativi”. Le disposizioni previste da questa legge costituzionale si applicheranno anche alle Province delle Regioni a statuto speciale, fatta eccezione per quelle autonome di Trento e Bolzano. Questo provvedimento è fortemente osteggiata dall’Upi (Unione delle Province Italiane) che ha indetto per oggi, in concomitanza con il Cdm, una riunione straordinaria dell’ufficio di presidenza. Il Consiglio dei ministri ha inoltre approvato il disegno di legge costituzionale per l’introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Costituzione. Per il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il principio del pareggio di bilancio che sarà introdotto in costituzione “non sarà solo un criterio contabile ma un principio ad altissima intensità politica e civile”. Come previsto dall’art. 4 del ddl costituzionale sul pareggio, le norme che impongono il pareggio di Bilancio con legge Costituzionale entreranno in vigore a decorrere dall’esercizio finanziario 2014. Il testo approvato dal consiglio dei ministri modifica tre articoli della Costituzione: l’articolo 81, che fino ad oggi prevedeva l’obbligo di copertura delle leggi, l’articolo 53 sulla contribuzione dei cittadini e il 119 sul federalismo fiscale. Il rispetto dell’equilibrio di bilancio sarà, infatti, un vincolo anche per “i comuni, le provincie, le città metropolitane e le regioni” che dovranno tenerne conto anche nell’ambito della loro autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Un vincolo questo che giustifica le modifiche all’art. 119 e quindi il federalismo fiscale. Gli enti territoriali possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. Ma anche in questo caso – stabilisce il testo approvato dal Cdm – dovrà essere indicato contestualmente la “definizione di piani di ammortamento” e dovranno essere rispettati i principi e i criteri stabiliti da una legge che, prevista dal nuovo articolo 53 della Costituzione, fisserà i vincoli che derivano dall’Unione Europe e le modalità di contenimento del debito delle amministrazioni pubbliche. Una legge che dovrà essere approvata dai due terzi delle Camere, quindi con la stessa maggioranza richiesta per modifiche costituzionali, fisserà i principi e i criteri in base ai quali “la Repubblica, in conformità ai vincoli economici e finanziari che derivano dall’appartenenza all’Unione Europea, persegue l’equilibrio dei bilanci e il contenimento del debito delle pubbliche amministrazioni, anche assicurando le verifiche a consuntivo e le eventuali misure a correzione”.

 

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