Papa Francesco: “La preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti”

In una piazza San Pietro vuota e bagnata per la pioggia che è caduta nelle ultime ore su Roma Papa Francesco ha voluto mandare il suo messaggio Urbi et Orbi e pregare per fermare la pandemia. “Fitte tenebre – ha esordito il Pontefice – si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante che paralizza ogni cosa al suo passaggio. Lo si sente nell’aria, lo si avverte nei gesti e lo dicono anche gli sguardi“.

“Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti – ha continuato il Pontefice – tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi a di confortarci a vicenda. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di imballare e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima di popoli, tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente salvatrici, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, incapaci di fare appello alle nostra radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità“.

 La benedizione del Pontefice Il Pontefice ha aggiunto che “la preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti“. Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo – ha concluso Francesco – scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta“.

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