Pope Francis, center, flanked by Ecumenical Patriarch Bartholomew I, spiritual leader of the worlds Orthodox Christians, left, and Archbishop of Athens and All Greece Ieronymos II, head of the Church of Greece, toss floral wreaths into the sea, on the Greek island of Lesbos, Saturday April 16, 2016. The heads of the Catholic and Orthodox churches have conducted a prayer ceremony for refugees at the port of Mytilene, the capital of the Greek island of Lesbos where hundreds of thousands of have passed through on perilous journeys from the Turkish coast toward Europe. (ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris)

Papa Francesco tra Lesbo e il potere temporale…

Papa Francesco è rientrato a Roma dopo il suo viaggio sull’isola greca di Lesbo. Il Pontefice, sul volo di ritorno, ha portato con sé dodici profughi che saranno ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. Si tratta di tre famiglie di rifugiati dalla Siria, di cui 6 minori che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesbo prima dell’accordo fra Unione Europea e Turchia. Chiariamo che tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani. Papa Francesco in merito si è espresso: ‘Non ho fatto una scelta tra cristiani e musulmani perchè queste tre famiglie avevano carte e documenti in regola e potevano venire. In liste c’erano anche due famiglie cristiane ma non avevano le carte in regola. Nessun privilegio. I dodici sono tutti figli di Dio’. Polemico, ed a giusta ragione, il leader della Lega Matteo Salvini: ‘Ci sono i poveri in Grecia ma anche a due minuti dal Vaticano. Forse fa meno chic perché non li vai a prendere con l’aereo, ma i poveri sono anche qui’. Un Papa ‘radical chic’, viene da dire volendo prendere il tutto tra il serio ed il faceto. E forse, sempre scherzando, sarebbe il caso di pensare ad un ‘Forte-braccio’. Spero di essere stato allo stesso tempo serio e faceto… Forse potrebbe essere il caso di ricordare che il Papa è attualmente privato del potere ‘temporale’, ovvero quello riconosciuto dagli uomini come ‘potere politico’ che viene contrapposto al ‘potere spirituale’, ovvero il governo delle ‘anime’, a cui è designato il Papa. Lo Stato Pontificio ebbe termine il 20 settembre 1870 e quel giorno l’esercito italiano entrò in Roma (Presa di Roma) conquistandola e annettendo lo Stato della Chiesa (ridotto al solo Lazio) al Regno d’ItaliaPapa Pio IX si ritirò nel palazzo del Vaticano e si dichiarò prigioniero. Quasi annullato con la legge delle guarentigie (1871), il potere temporale del papato trovò nuova configurazione nei Patti lateranensi (1929), che istituirono lo Stato della Città del Vaticano. Nulla di più e forse, per questo, potremmo parlare per Papa Francesco di aperto ‘sconfinamento’. Tralasciando questo aspetto, a mio avviso tragico, per fare memoria delle vittime delle migrazioni, nel porto di Mitilene a Lesbo, papa Francesco, il patriarca ecumenico di Costantinopoli e l’arcivescovo ortodosso greco Hieronymos, dopo aver recitato ciascuno una preghiera e dopo un minuto di silenzio, hanno ricevuto da tre bambini delle corone di alloro che hanno lanciato in mare dal molo. Papa Francesco ha voluto portare fisicamente la propria vicinanza e solidarietà a chi, spesso in condizioni disperate, fugge da guerre, persecuzioni e privazioni, lanciando un forte appello a che il mondo affronti questa che è la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale’. Io ripeto, non voglio essere blasfemo, e non voglio essere particolarmente duro nello scrivere, ma ho recentemente partecipato ad un corso di ‘formazione continua’ dove ho avuto la sventura di ascoltare un ex europarlamentare che citando Trentin e Berlinguer ci ‘informava’ che la natalità in Italia è molto bassa, e dobbiamo essere felici di accogliere gli immigrati ed altro. Follia, follia pura! Io ricordo bene che ad aprire la porta agli immigrati, ante guerre, fu Claudio Martelli. A Napoli arrivarono Salif e Arona che trovarono casa a Pianura. Dopo arrivarono molti altri e ricordo che da loro venne aperto il ‘Sensimilla’, a via Bausan (Riviera di Chiaia) poi chiuso per traffico di droga. Oggi, a trentacinque anni di distanza, è cambiato tutto ed i loro bisogni e le loro necessità vengono addirittura anteposti a quelli degli italiani. I cari signori che arrivano in Italia, Papa Francesco e non, dovrebbero capire che sono ‘ospiti’ e devono tassativamente rispettare le regole del nostro Paese. Resteranno, cittadinanza italiana e non, sempre ‘stranieri’. Un poco come accade, ed a giusta ragione, in Sardegna. Per un sardo, che sono splendide persone, puoi ricevere la loro fiducia, non ti abbandoneranno mai nei momenti di bisogno, ma un italiano resterà per loro sempre ‘uno straniero’. Sono un nazionalista italiano? Si! Ritornando a Lesbo Papa Francesco ha salutato uno per uno i rifugiati accolti nel campo dell’isola, ascoltato le loro storie, consolato il loro pianto: ‘Siamo venuti per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la soluzione. Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità’. Ha rivolto poi un chiaro appello all’Europa perché accolga lo spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana.   Con Bartolomeo e Hieronymos ha firmato una dichiarazione congiunta in cui, rinnovando il richiamo alla comunità internazionale ad affrontare decisamente la crisi umanitaria, si chiedono soluzioni contro i conflitti in corso, la difesa delle minoranze dalle persecuzioni e la fine dei traffici di persone, oltre all’estensione dell’asilo temporaneo e alla concessione dello status di rifugiato a tutti quanti ne siano idonei. Cosa dire? Lascio ai lettori i commenti…

Roberto Cristiano

 

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