Pannella da sette giorni in sciopero della fame: rischia la vita

 

Allarmanti le condizioni di Marco Pannella giunto ormai al settimo giorno di digiuno totale. A riportare l’attenzione delle istituzioni sulle condizioni di salute, la deputata del Pdl Melania Rizzoli: “Intendo esprime tutto il mio dolore e tutta la mia preoccupazione per lo stato di salute nel quale versa Marco Pannella. Questa mattina alle 8 sono andata in ospedale ma il personale che lo sta curando, con fermezza e gentilezza, mi ha comunicato che le condizioni generali di Marco, giunto al settimo giorno di digiuno assoluto per protestare per le condizioni dei detenuti nelle carceri del nostro Paese, destano grandissima preoccupazione e che una emozione potrebbe essergli fatale”. “Come medico e come parlamentare – ha continuato l’esponente del Popolo della Libertà – mi associo all’appello di Pannella affinché possano venire meno i motivi della protesta che ne sta compromettendo la vita”.

L’ultraottantenne leader dei radicali, che per la prima volta non mangia e non beve nulla da sette giorni, si batte per l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti.  Pannella attualmente è ricoverato in una struttura ospedaliera ma corre gravi rischi per la sua salute. Neanche questo però lo ha convinto a desistere: “Continuo assolutamente lo sciopero totale”, ha dichiarato il politico, come  riferito da  Rita Bernardini , la parlamentare radicale del Pd, che è fatta portavoce delle preoccupazioni dei medici: se non interrompe il digiuno totale, Pannella ha davanti a sé poche ore di vita.

E’ quanto mai urgente, quindi una immediata reidratazione: “Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”, ha scritto nel bollettino medico delle 12 di ieri il Prof. Claudio Santini. “Durante la notte – ha proseguito – ha accusato dolore in regione toracica, della durata di qualche minuto, regredito spontaneamente; nell'ipotesi di un’origine cardiaca ha effettuato un elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici, che non si sono comunque alterati”. Più che concreto il rischio di un “danno renale acuto da necrosi tubulare”. Una situazione che ha allarmato la politica, scesa in campo per manifestare solidarietà al leader radicale e anche per rimproverarlo. Con l'invito anche alle istituzioni e al governo in particolare, di dare risposte alle richieste di Pannella. Ignazio Marino del Pd, forte della sue esperienza di medico, ha pregato Pannella di reidratarsi altrimenti rischia di andare in dialisi. Anche il senatore Democratico Roberto Di Giovan Paolo é intervenuto per chiedere a Pannella di 'fermarsi' per poter andare avanti nella sua battaglia. E anche dal Prc di Paolo Ferrero, e dal Pdl di Mario Landolfi è salito l'appello all'esecutivo perché faccia il possibile per far desistere Pannella.

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