Pamela: domani corte d’assise decide su nuova perizia

Sara’ un’udienza breve ma decisiva quella di domani per Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro, per poi abbandonarne i resti nella campagna di Pollenza. La corte d’assise di Macerata, davanti alla quale si celebra il processo, dovra’ decidere se disporre un approfondimento sulle ferite al fegato che, secondo l’accusa, sarebbero state mortali. La difesa aveva chiesto, in occasione dell’ultima udienza, il 10 aprile scorso, una nuova perizia basata sugli esami istologici, ritenendo che le due coltellate fossero state inferte quando la ragazza era gia’ morta. Con l’imputato che ha gia’ ampiamente confessato di essere stato lui, il 30 gennaio dello scorso anno, ad aver smembrato il corpo Pamela e di essersene sbarazzato utilizzando due trolley, il dibattimento dovra’ accertare da chi e come e’ stata uccisa la 18enne romana. “Non sono stato io: voglio pagare per quello che ho fatto e non per cio’ che non ho commesso”, aveva ribadito la volta scorsa Oseghale ai giudici. Ecco perche’ diventa decisivo l’approfondimento sulle due coltellate al fegato, sulle quale si sono scontrati i periti di accusa e difesa. Secondo i primi, erano state inferte quando la giovane era ancora in vita e ne hanno causato la morte; ma non sarebbe cosi’ per i consulenti della difesa, per i quali a uccidere la ragazza potrebbe essere stata un’overdose di eroina, ipotesi invece esclusa “con categorica certezza” dall’avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro, che sulla possibilita’ di una nuova perizia si era rimesso alla decisione della corte.

Se domani la corte d’assise dovesse rigettare la richiesta dei difensori dell’imputato di un approfondimento sulle ferite al fegato di Pamela Mastropietro, il processo a carico di Innocent Oseghale sara’ a una svolta: sarebbe il segnale che i giudici ritengono sufficienti le informazioni in loro possesso relative alla mortalita’ o meno delle ferite al fegato della ragazza. In questo caso, il dibattimento andra’ avanti spedito, con il calendario gia’ fissato dal presidente della corte, Roberto Evangelista: prossime udienze l’8, il 15 e il 29 maggio. In un primo momento, sull’opportunita’ di un supplemento di perizia sulle ferite al fegato si era espressa favorevolmente anche la procura di Macerata, che aveva aggiunto alla richiesta dei difensori di Oseghale un proprio quesito, chiedendo alla corte di incaricare un consulente. Il giorno dopo l’udienza, pero’, con una lettera alla corte, il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto Stefania Ciccioli hanno comunicato di voler revocare quel parere. “La causa e’ matura per la decisione e non servono supplementi istruttori”, ha scritto Giorgio, motivando la disponibilita’ iniziale come “un appannamento mentale dopo un’udienza molto impegnativa”. Un passaggio puramente tecnico, che non cancella l’istanza dei due difensori di Oseghale, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, per una nuova perizia sulla quale, domani, si pronuncera’ la corte: una decisione che avra’ un peso decisivo sull’esito del dibattimento.

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