Napoli. Riuscita celebrazione della grandezza partenopea all’Istituto per gli studi filosofici: nel rappresentativo contesto di Palazzo Serra di Cassano, si è svolta una serata ampiamente partecipata, caratterizzata da emozioni e riflessioni e dedicata alla cultura napoletana, che ha riconfermato il ruolo centrale di Napoli quale culla della cultura e della storia. A organizzarla, l’editore Armando De Nigris, che con le sue motorie capacità, ha coinvolto un selezionato parterre di relatori, ospiti e una platea di qualità. È stata presentata la nuova collana editoriale “Palepolis – Chi ha contribuito a rendere grande Napoli”: un’ora e mezza fitta e ricca di proposte e note rilevanti, durante la quale illustri ospiti e autori hanno condiviso storie, aneddoti all’insegna di un profondo amore per Napoli, complice un qualificato pubblico composto essenzialmente da appassionati di storia e letteratura. Protagonisti, cinque scrittori e altrettanti relatori uniti dalla qualità letteraria e dalla capacità di suscitare un notevole coinvolgimento emotivo. Tra gli interventi, quello di Emanuele Filiberto di Savoia con “I Savoia a Napoli”, libro che esplora la storia di quattro re e due principi e il loro legame con la città di Napoli. Ha moderato il giornalista napoletano Antonio D’Addio: le sue domande incisive hanno evidenziato i punti di forza del racconto del principe. Ne è emersa una visione precisa della famiglia Savoia e dei suoi rapporti con la città di Napoli. Il benvenuto al pubblico è stato curato dal prof. Arturo Martorelli, storico collaboratore dell’Istituto, che si è soffermato sul ruolo della giovane editoria, luce per la cultura campana. Poi, la presentazione del giovanissimo scrittore Stefano Cortese con il suo libro “Nicola Pugliese – L’arte di non scrivere”, che narra la vita dello scrittore che ha scelto l’esilio volontario e la solitudine, riflettendo in merito al successo e all’arte di scrivere. A moderare, l’agente letterario Rosa Gargiulo. La delicatezza e la profondità del racconto di Cortese hanno coinvolto la platea. Incentrato sulle vite de i fratelli Alessandro e Carlo Poerio, figure emblematiche di amore per la patria, la poesia e la libertà, il racconto appassionato. che Anna Poerio ha presentato, accompagnata dal professore di storia Alfonso Piscitelli. In esso, aneddoti inediti, tramandati di generazione in generazione, che coniugano cuore e letteratura. Su invito del prof. Rocco Romeo l’avv. Domenico Ciruzzi, già presidente del Premio Napoli, ha parlato della figura del suo maestro, Vincenzo Siniscalchi descritta con sapienti e appassionate pennellate verbali nel volume “Vincenzo Siniscalchi. Da Maradona a Fellini, storia di un penalista e intellettuale che ha fatto scuola”. Nel suo applaudito intervento, Ciruzzi, ha descritto in un tributo commosso, l’opera del visionario avvocato italiano, attraverso appassionate parole. Di seguito, la giornalista Angela Feluca, introdotta dall’editore Armando De Nigris che ha sottolineato la valenza del divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone, figura di calibro nel team: con la sua passione per la conoscenza e la storia, ha fornito un contributo significativo alla crescita del progetto editoriale. Nel suo libro, “Raimondo Di Sangro di Sansevero, dialogo sull’immortalità”, Cecchi Paone descrive un immaginario dialogo con il celebre principe, alla luce di un legame forte scaturito in seguito alla sua visita, alla Cappella che ne porta il nome, compiuta all’età di dieci anni. Ancora, una chiacchierata informale tra Alessandro Cecchi Paone ed Emanuele Filiberto di Savoia successiva all’intervento del principe che ha concluso la serie di interessanti presentazioni con il suo scritto, forte della moderazione di Antonio D’Addio, articolata quanto coinvolgente e prodiga di spunti di riflessione. Armando De Nigris e il suo team hanno infine ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento, in primis l’Istituto per gli studi filosofici per l’ospitalità e il fondamentale supporto forniti. (ph Giuseppe Moggia)
Teresa Lucianelli