”Non abbiamo alternative. Dobbiamo crescere, recuperare competitività, creare buona occupazione, senza mettere a rischio i conti pubblici”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento al Forum Confcommercio di Cernobbio. ”La stabilità di bilancio è condizione indispensabile per permettere lo sviluppo futuro del paese”, e ”la strategia di politica economica del governo si basa sul rafforzamento del processo di consolidamento dei conti pubblici”. Naturalmente Padoan dovrà fare ricorso al mercato per coprire il deficit complessivo da coprire mediante prestiti per avere un saldo netto da finanziare, ovvero il disavanzo pubblico tra spese ed entrate finali. Basilare sarà definire l’importo massimo per il rinnovamento dei contratti del pubblico impiego. Cosa questa già accennata dal premier che ha causato vibranti malumori. Questo è naturale visto che la strategia si dovrà basare sul processo di consolidamento dei conti pubblici, perchè l’Italia è un paese ad alto debito. In pratica si deve arrivare a conseguire una stabilità di bilancio. Questo andrà visto unitamente alle riforme strutturali che avranno bisogno di tempo. Quindi il primo punto è stendere una strategia efficiente ed efficace. Il ministro ha infatti evidenziato che bisognerà: “superare quella sincronia temporale tra la messa a regime di riforme strutturali che migliorano crescita, occupazione e conti pubblici con il fatto che le misure hanno dei costi. Questo è un principio universalmente riconosciuto: non ce lo inventiamo noi. Lo dice l’evidenza internazionale. Bisogna tenere conto di questo aspetto e usarlo nel modo più efficiente”. Quindi, in termini semplici, le previsioni di spesa a lungo termine, le quali andranno a ricollegarsi con le risorse finanziarie disponibili in ogni anno. Ed ancora più semplicemente rispettare il 3% per il rapporto fra disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e prodotto interno lordo . Padoan informa poi che si è interrotta nel terzo trimestre del 2013 la prolungata caduta del Pil, ma il quadro congiunturale resta fragile ed esposto a molti rischi, caratterizzato anche da un’ampia eterogeneità di natura settoriale e territoriale. Chiarisce che: ”La fase che stiamo vivendo è delicata, caratterizzata da una ripresa della domanda estera ma in un contesto in cui la domanda interna resta molto debole, perché se da un parte si vedono miglioramenti delle imprese operanti nei settori a più alta intensità tecnologica, specie se parte integrante di filiere produttive globali, dall’altra ci sono le difficoltà delle imprese che sono rivolte soprattutto al mercato interno”. Le misure messe in atto dal governo, ha precisato, “hanno un orizzonte temporale di medio periodo. Non ha senso pensare a riforme che non abbiano questo orizzonte temporale”. Il governo, ha detto infine Padoan vuole accelerare il pacchetto di privatizzazioni ideato dal governo Letta, aggiungendo che è in via di preparazione un nuovo piano di privatizzazioni. Il governo, ricordiamo, è azionista di controllo di oltre 30 società e di riferimento di società in molti comparti. Riteniamo quindi che viene ritenuto possibile l’inesorabile ipotesi di dismissione di partecipazioni. Queste, a detta di Padoan, potranno essere realizzate da società controllate come Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi con riferimento all’apertura al capitale privato di Fincantieri.
Roberto Cristiano