Orrore in Iraq con tre curde decapitate

Quattro prigionieri curdi, fra cui tre donne, cadono vittime degli estremisti del Califfato che non si limitano a sgozzarle,  ma espongono le loro testa a Jarablus per far capire che non avranno alcuna pietà degli avversari. John Cantlie, uno degli ostaggi occidentali in mano all’Is, invia in un video messaggio un terribile monito all’America: “Con i bombardamenti non vincerete e le bombe non vi faranno guadagnare terreno”. Il giornalista inglese, rapito due anni fa in Siria, lancia in pratica un avvertimento, confermato sul campo militare. Barack Obama, a detta dei suoi stessi servizi segreti, ha sottovalutato la minaccia rappresentata dall’Is, di cui aveva perfetta conoscenza perchè preso da “altre priorità”. Diversamente, e nei giorni scorsi, Obama aveva accusato i servizi segreti di non averlo informato per tempo. Ora viene contraddetto: ” Qualcuno tra noi ha cercato di insistere ma la Casa Bianca non ci ha prestato attenzione”, racconta una fonte della Cia al New York Times. In realtà l’Is si avvicina a Bagdad conquistando la roccaforte di Albu Ayta, a nord di Ramadi. I soldati iracheni sono a corto di rifornimenti e di cibo e pur continuando i raid aerei resta il timore che Cantlie venga presto decapitato.  Il video diffuso ieri dura circa tre minuti: Cantlie sostiene che Barack Obama, nel discorso in cui ha annunciato la lotta al Califfato, ha ridotto semplicisticamente la situazione a una guerra tra buoni e cattivi per riacquistare il consenso perso negli ultimi anni e che gli eserciti che gli Usa sostengono, quello iracheno, quello siriano ed altri,  non sono affatto preparati ad affrontare una Terza guerra del Golfo. A sostegno della sua tesi, il reporter britannico cita un articolo del New York Times, in cui Peter Baker dice che “Obama sta spingendo gli Stati Uniti nel bel mezzo di uno dei conflitti più sanguinosi e violenti in atto, ovvero la guerra civile in Siria. Era tutto, devo notare con disappunto, facile da prevedere”, dice Cantlie parlando di nuovo del presidente Usa, “L’America è buona, lo Stato islamico cattivo. E saranno sconfitti con l’uso delle forze aree e di una collezione variegata di combattenti sul campo di battaglia”. E conclude sostenendo che l’Is è “ansioso di incontrare l’esercito in costruzione di Obama”.

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