Origine, cause e soluzioni della crisi economica in Italia

 L’ Italia è un paese in recessione, inutile negarlo. In Italia le aziende chiudono come mosche e la colpa è sicuramente della crisi economica internazionale. Tutto cominciò nell’estate del 2007 con la cosiddetta crisi americana dei mutui immobiliari a condizioni poco favorevoli per i debitori che portò alla bancarotta e alla chiusura di alcuni famosi istituti di credito come la Lehman Brothers e la Goldman Sachs. Nonostante siano passati 7 anni dallo scoppio della crisi in Italia ancora oggi si avvertono forti segnali di crisi economica e non si tratta di un fatto nuovo. Sono alcuni decenni che il nostro Paese attraversa una congiuntura economica difficile, principalmente a causa dell’ingente debito pubblico, accumulato a partire dagli anni settanta e ottanta del secolo scorso. E, tuttavia, attualmente la situazione sembra essersi aggravata. Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltà costituiscono ormai esperienza quotidiana per milioni di italiani. I centri storici, un tempo il cuore pulsante della vita di un intero territorio, si stanno svuotando e vivono attualmente una stagione di degrado. Sempre più negozi chiudono, le nostre località, anche le più piccole, belle e ricche di storia, assomigliano sempre di meno ad ordinati ed accoglienti nuclei della vita sociale, economica e culturale di un’intera comunità. Certo, l’economia e di conseguenza anche gli stili di vita stanno cambiando e gli italiani stanno scontando la maggiore competitività di Paesi dove il lavoro costa meno. Semplicemente passeggiando strada si vede che la gente è meno elegante di qualche anno fa ed ha meno soldi da spendere. La globalizzazione sta impoverendo i ceti medi, principalmente coloro che operano nei settori economici tradizionali, dove la manodopera straniera a minor costo determina un congelamento delle retribuzioni degli occidentali. Eppure, la crisi economica che sta mettendo in ginocchio l’Italia, potrebbe costituire un’opportunità per rifondare la nostra economia, cercando di riprendere lo spirito, che nel dopoguerra ci ha condotti alla ricostruzione e al boom economico. Occorre ritrovare la voglia di lavorare duramente, valorizzando i giovani e le nuove idee. Soltanto attraverso un grande impegno la terra che è stata la culla della civiltà romana, del rinascimento, del talento creativo nell’arte e nell’artigianato saprà risorgere dalle proprie ceneri.

Fabio Damora

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