Ora Di Maio vuole chiudere i porti alle Ong. Ma non ha più alleati…

Migranti, Di Maio contro Giuseppe Conte. Nei giorni caldi della discussione della manovra economica, la lotta alle Ong torna ad agitare la maggioranza di governo nonostante l’assenza dal grande palcoscenico di Matteo Salvini.

 Il vertice tra i Ministri degli Interni sul pre-accordo di Malta si è concluso con un (quasi) completo fallimento. Le voci esultanti e festanti si sono spente progressivamente. Quello che doveva essere il giorno del trionfo si è trasformato in quello del nulla di fatto. Che paradossalmente sotto molti aspetti potrebbe essere peggio della disfatta.

 L’Italia resta sola – almeno per il momento – a fronteggiare gli sbarchi. Luigi Di Maio sa di non poter perdere consensi su questo tema e prova a forzare la mano con il nuovo governo chiedendo la chiusura dei porti alle Ong.

 “Sui porti chiusi non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo tenere la barra dritta e stare attenti a non lanciarci in dichiarazioni di eccessiva apertura. C’è il rischio che ripartano nuove ondate di sbarchi“.

I numeri degli sbarchi avvenuti nelle ultime settimane preoccupano e non poco il leader pentastellato che ha chiesto maggior decisione ai suoi nuovi alleati. “Stiamo attenti. Non dobbiamo consentire ad altre navi Ong di entrare nelle acque italiane. Sarebbe inaccettabile consentirgli di violare il codice Minniti”. “Mi aspetto fermezza anche dal Pd“, ha chiosato il leader del Movimento 5 Stelle che mai come in questo caso si ritrova a predicare nel deserto con la consapevolezza di avere alle spalle l’ombra decisamente ingombrante di Matteo Salvini.

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