La pace potrebbe passare per Istanbul, oggi, con un incontro a due tra una delegazione ucraina e russa, rappresentate da Zelensky e forse da Putin. Ma di sicuro ci sarà Erdogan, il gran cerimoniere del possibile vertice, sostenuto fortemente anche dall’Italia. Come annuncia una nota di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan proprio sul possibile inizio della trattativa. “Alla luce della disponibilità turca a ospitare a Istanbul i negoziati di pace tra Ucraina e Russia, i due Leader hanno discusso delle prospettive diplomatiche e reiterato il loro sostegno per una pace giusta e duratura in Ucraina”.
Meloni ha ringraziato il Presidente Erdoğan per l’impegno della Turchia a favore di una soluzione negoziata che ponga fine al conflitto e ribadito l’aspettativa che anche la Russia, così come fatto dall’Ucraina, risponda positivamente all’invito ai colloqui al più alto livello e che accetti un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, quale concreto segnale di disponibilità alla pace”.
Nelle stesse ore, il presidente Macron ha fatto sapere che ha intenzione di proporre nuove sanzioni “se la Russia confermerà il mancato rispetto” del cessate il fuoco in Ucraina. “sanzioni secondarie” che riguardano “servizi finanziari” o “idrocarburi”, ha precisato l’Eliseo.
Ma la risposta di Mosca non s’è fatta attendere. “I Paesi occidentali hanno dimostrato attraverso le sanzioni di essere pronti a danneggiare le proprie economie pur di fare dispetto alla Russia, quindi Mosca deve prepararsi ad altre decisioni di questo tipo”. A dirlo è stato il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i membri dell’Associazione degli imprenditori russi. “Le principali economie mondiali stanno scivolando in recessione, solo per farci del male. È come se compro un biglietto e poi non lo uso per fare dispetto al controllore. Sono idioti. Certo, dobbiamo tenerlo a mente – ha aggiunto Putin -. Possono fare ciò di cui parlano. Ma noi, naturalmente, dobbiamo perlomeno minimizzare le conseguenze negative. Tutto è interconnesso nel mondo moderno, lo sappiamo. Ma ci sono comunque fattori chiave che riguardano la nostra indipendenza e sovranità economica”.
Mi si nota di più se vado o non vado? Vladimir Putin non ha ancora sciolto le riserve sulla squadra del Cremlino che oggi sarà a Instabul per il tavolo con Kiev. Mosca annuncerà chi rappresenterà la Russia nei negoziati in Turchia – chiarisce il ministro degli Esteri Sergei Lavrov – “non appena Vladimir Putin riterrà necessario annunciarlo”. Alcuni media riferiscono che a guidare la delegazione dovrebbero essere proprio Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Uskahov.
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha confermato la sua presenza in Turchia, dove incontrerà anche il presidente Recep Tayyip Erdogan, e spera nella presenza di Donald Trump, chiede agli Stati Uniti di imporre a Mosca il “pacchetto di sanzioni più incisivo di sempre” se Putin respingerà la richiesta di un incontro in Turchia questa settimana. “Il rifiuto di Putin sarebbe un chiaro segnale che non vogliono e non hanno intenzione di porre fine alla guerra”. Kiev spera nel miracolo della Casa Bianca. “Non conosco la decisione del presidente degli Stati Uniti, ma in ogni caso, se confermasse la partecipazione, penso darebbe una spinta ulteriore all’arrivo di Putin”. Di sicura a Istanbul saranno presenti alti funzionari dell’amministrazione Trump ma l’eventuale presenza del presidente americano resta ancora un’incognita, legata all’eventuale arrivo in Turchia di Putin, alla quale in pochi sembrano credere.
Oggi in Turchia potrebbe esserci anche il presidente americano. Lo ha detto lo stesso Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca
Gli occhi del mondo sono puntati sui negoziati tra Russia e Ucraina giovedì 15 maggio a Istanbul, in Turchia. Ad oggi un cessate il fuoco di almeno 30 giorni tra Mosca e Kiev, così come chiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ancora non c’è. Un “ultimatum inaccettabile” lo ha definito la Russia.
In un post su X il presidente ucraino ha poi ribadito che “l’Ucraina ha sempre sostenuto la diplomazia. Sono pronto a venire in Turchia. Purtroppo, il mondo non ha ancora ricevuto una risposta chiara dalla Russia alle numerose proposte di cessate il fuoco. I bombardamenti e gli attacchi russi continuano. Mosca è rimasta in silenzio per tutto il giorno riguardo alla proposta di un incontro diretto. Un silenzio davvero strano”, ha scritto Zelensky.
Oggi in Turchia potrebbe esserci anche il presidente americano. Lo ha detto lo stesso Donald Trump parlando con i giornalisti alla Casa Bianca prima di partire per l’Arabia Saudita. “Potrebbe arrivare un buon risultato dal meeting tra Ucraina e Russia, credo che i due leader saranno lì. Pensavo di volare lì, ma non so nemmeno dove sarò giovedì. Ho tanti meeting, ma pensavo di volare lì. C’è una possibilità”, ha affermato.
Alle domande sulle pressioni esercitate sulla Russia perché acconsenta ad un cessate il fuoco prolungato, Trump ha risposto: “Ho la sensazione che accetteranno”. A una specifica domanda sui piani europei per nuove sanzioni su Mosca in caso di rifiuto della tregua e su una sua disponibilità a fare altrettanto, il presidente ha replicato: “Ho la sensazione che accetteranno. Ce l’ho. Ho questa sensazione. Vediamo cosa succederà”.
“Non sottovalutate l’incontro di giovedì in Turchia, il presidente Erdogan è il grande ospite”, ha detto ai giornalisti. “Io credo che si avrà… forse un buon incontro, c’è il potenziale per un buon incontro. Non doveva esserci un incontro e io ho insistito perché ci fosse. Potrebbe esserci un buon risultato dall’incontro di giovedì in Turchia – ha ribadito – e credo che i due leader ci saranno”.
“Ho appena ascoltato la dichiarazione del presidente Trump. Parole molto importanti” e “naturalmente, tutti noi in Ucraina apprezzeremmo se il presidente Trump fosse con noi a questo incontro in Turchia. Questa è l’idea giusta. Possiamo cambiare molto”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando su X di sostenere l’idea di Trump di un “cessate il fuoco pieno e incondizionato – lungo abbastanza da gettare le basi per la diplomazia”.
Stando a quanto ha reso noto Anadolu, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in cui hanno discusso dei più recenti sforzi messi in atto per arrivare al raggiungimento della pace tra Russia e Ucraina.
“I due responsabili degli affari esteri hanno discusso le questioni relative all’iniziativa del presidente russo Vladimir Putin di avviare negoziati diretti sulla questione ucraina il 15 maggio a Istanbul”, ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota.
La Russia ha definito “inaccettabile il linguaggio degli ultimatum”. “Non si può parlare in questo modo alla Russia, non conviene”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando la richiesta di Kiev per un cessate il fuoco completo e duraturo di 30 giorni prima di dare inizio ai negoziati diretti sulla fine del conflitto.
Ribadendo la posizione di Mosca, che ha respinto il cessate il fuoco duraturo prima dell’avvio di trattative, Peskov ha affermato ancora una volta che “per trovare un modo per arrivare a una tregua sono necessari negoziati diretti fra Russia e Ucraina”. “Un approccio semplicistico a questo fine è inappropriato”, ha aggiunto il portavoce