Obesità infantile e prevenzione

Con il coinvolgimento di 9mila classi, 12mila insegnanti, 260mila tra bambini e genitori e 7.500 studi pediatrici, il progetto SaltainBocca, ha i numeri giusti per poter invertire il fenomeno preoccupante del sovrappeso in età infantile. L’iniziativa, rivolta alle scuole primarie d’Italia, è stata ideata da Cse Italia e patrocinato da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica Italiana, Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) e Ministero della Salute. L’obiettivo di quest’iniziativa è fornire ai bambini e ai genitori le informazioni necessarie per una corretta e responsabile alimentazione, che eviti lo spreco alimentare e sappia favorire invece, oltre a un riciclo del cibo, un’adeguata e giusta alimentazione corredata da una sana attività fisica. La definizione di sovrappeso,  e di obesità infantile, è più complessa rispetto all’adulto perché l’obesità infantile è un problema di notevole rilevanza sociale. Il fenomeno, che in Italia colpisce un bambino su quattro, è il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo; in pratica si introducono più calorie di quante se ne consumano. Il Ministero della Sanità Italiano definisce obeso un bambino il cui peso supera del 20% quello ideale, e in sovrappeso se lo supera del 10-20%; in alternativa, lo definisce tale quando il suo BMI (Indice di massa corporea) è maggiore del previsto. La crescita ponderale del bambino viene calcolata facendo riferimento alle tabelle dei percentili, grafici che riuniscono i valori percentuali di peso e altezza dei bambini, distinti per sesso ed età. Un dato allarmante ci viene fornito dalle statistiche, dove in Europa l’Italia si trova collocata nei primi posti per numero di bambini in sovrappeso.  I problemi a cui si incorre quando si è obesi da bambini, continuando spesso ad esserlo anche da adulti, risiedono nell’esposizione a determinate patologie che interessano i sistemi circolatorio (come ad esempio l’ipertensione arteriosa), muscolo scheletrico (artrosi) e metabolico (ad es. diabete mellito). In aggiunta a questo, il bambino obeso può sviluppare un disagio psicologico dovuto al suo aspetto, con conseguente vergogna e rifiuto del proprio aspetto, senza tralasciare il fatto che spesso diventa vittima di scherzi da parte di compagni ed ‘amici’. Questo disagio può inoltre contribuire all’instaurarsi di un disturbo nel comportamento alimentare.

Moreno Manzi

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