President Barack Obama addresses the nation from the Oval Office at the White House in Washington, Sunday night, Dec. 6, 2016. The president announced no significant shift in U.S. strategy and offered no new policy prescriptions for defeating the Islamic State, underscoring both his confidence in his current approach and the lack of easy options for countering the extremist group. (Saul Loeb/Pool Photo via AP)

Obama, ultimo viaggio in Europa a ‘spiegare’ Trump

Per mesi ha raccolto e rilanciato le preoccupazioni dei leader internazionali sulla candidatura Donald Trump, definendolo totalmente inadatto alla Casa Bianca. Ora Barack Obama, in partenza domani per il suo ultimo viaggio tra Europa e Sud America, avrà il non invidiabile compito di rassicurare gli alleati dell’America e tentare di spiegare il tycoon ad un mondo ancora più allarmato, dopo aver provato a mandare messaggi di unità in un’America divisa che continua a scendere in piazza per protesta. Il viaggio di addio in Europa (prima la Grecia, poi la Germania) era stato pensato quando sembrava certa la vittoria di Hillary Clinton per confermare al mondo che il Paese aveva riguadagnato il controllo della situazione dopo una campagna al veleno che aveva inquietato le capitali straniere. Adesso Obama si ritrova davvero come un ‘lame duck’ (un’anatra zoppa), diffidato dal team del suo successore dal fare passi di politica estera rilevanti o in contrasto con la visione del tycoon. Un monito al quale ha risposto il vice consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes. Obama sa che non può prendere impegni per il futuro, ma sta cercando di salvare almeno in parte quelli che ha promosso in passato. Il primo è l’ accordo sul clima firmato l’anno scorso a Parigi, e il secondo è quello sul nucleare con l’Iran. ‘Abbiamo presente cosa è stato detto durante la campagna elettorale, ma annullarli sarebbe difficile, per la loro natura’, ha spiegato Rhodes. L’ intesa contro il riscaldamento globale, infatti, è un trattato internazionale firmato in sede Onu, già entrato in vigore anche per Washington. Quando pero’ arriverà in Perù alla fine della prossima settimana per il vertice Apec, Obama dovra’ spiegare ai leader degli altri 11 Paesi firmatari dell’accordo commerciale transpacifico (Tpp) che la sua amministrazione ha sospeso gli sforzi per farlo approvare al Congresso e che la sorte della partnership rimane nelle mani di Trump e del Congresso a guida repubblicana. Ai leader europei che incontrerà venerdì a Berlino, invece, ha spiegato Rodhes, Obama cercherà di spiegare che i principi base americani, come onorare gli impegni dei trattati, sono storicamente sopravvissuti anche ai cambi più drammatici di amministrazione. Alla vigilia della prima tappa, martedì e mercoledì ad Atene, dove visiterà anche l’Acropoli, il presidente ha già lanciato un messaggio esortando l’America a resistere alla tentazione dell’isolazionismo e a collaborare con gli alleati durante l’amministrazione del suo successore. In un’intervista al quotidiano greco ‘Kathimerini’ Obama ha sostenuto che la nostra migliore opportunità di progresso è resistere alla spinta a concentrarci all’interno, mentre bisogna dare nuovo vigore ai nostri valori condivisi e lavorare insieme per assicurare che le nostre istituzioni politiche ed economiche garantiscano la sicurezza e la prosperità che il popolo merita. L’integrazione europea è uno dei risultati politici ed economici più importanti dei tempi moderni di cui beneficiano i membri dell’Ue, gli Usa ed il mondo intero, ha dichiarato Obama, ricordando chel’Europa è il nostro più importante partner economico e noi abbiamo un profondo interesse economico in un’Eruopa stabile ed in crescita.

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