Luigi Di Maio durante l'incontro organizzato da Utilitalia a Roma in vista delle elezioni politiche 2018 su "Servizi pubblici e nuova politica. Dialoghi con i leader delle forze politiche su Acqua, Ambiente ed Energia", in una foto d'archivio del 14 dicembre 2017. ANSA/ANGELO CARCONI

Nuovi guai web, parlamentarie M5s in tilt

Nuovo ‘sgambetto’ della rete alla democrazia diretta propugnata dal Movimento 5 Stelle. Dopo i rilievi del Garante sulla sicurezza del sistema Rousseau, oggi il M5s inciampa di nuovo sul web, nel giorno in cui si chiudono le autocandidature per le prossime elezioni politiche. L’elevato numero degli accessi da parte degli aspiranti parlamentari M5s ha provocato rallentamenti per le operazioni di auto candidatura tanto che il Movimento ha deciso di prorogare fino alle 17 il termine che scadeva a mezzogiorno.

L’annuncio della proroga arriva dal M5s sul blog dove si commenta: ‘Le parlamentarie sono un successo. Tantissime persone stanno partecipando a questa prova di democrazia del M5s unica forza politica che si apre alle persone di buona volontà e le fa votare dai suoi iscritti e non dai capi di partito’. Ma il rinvio del campanello di fine corsa non è bastato a placare l’animo dei tanti aspiranti ‘onorevoli’ che hanno protestato sul blog di Beppe Grillo chiedendo ulteriori proroghe e spiegando che le difficoltà di accesso avvengono da giorni. ‘Impossibile iscriversi e candidarsi. È impossibile accedere al sito da errore 404 pagina non trovata’, avvertono in tanti che come Mario si lamentano: ‘dal 1 Gennaio ho cercato, invano, di procedere alla mia autocandidatura seguendo minuziosamente le indicazioni’. I vertici del Movimento tuttavia negano e spiegano i rallentamenti con un ‘successo’ di partecipazione.

Dalle parlamentarie, le primarie on line M5s, usciranno le liste cinque stelle.

Una volta conclusa questa fase in due settimane, giorno più giorno meno, il “casting” dovrebbe essere concluso: il 19 gennaio lo squadrone elettorale dei pentastellati si riunirà a Pescara per la convention che darà il via alla campagna elettorale.

Le nuove regole, si sa per certo, hanno fatto storcere più di un naso: far entrare gli esterni in lista e chiudere un occhio su chi è finito nelle maglie della giustizia sembra avvicinare pericolosamente il movimento di Grillo agli altri partiti. Oggi però l’ala ‘ortodossa’ dei cinque stelle ha smentito che ci siano mugugni e malumori.

Roberto Fico nega con forza di remare contro la svolta decisa da Grillo: ‘Basta con le bugie dei giornalisti’.   A suo giudizio con il nuovo codice etico si rafforzano le tutele contro i conflitti di interessi e contro condotte fraudolente che possono prescindere dalle indagini penali. E per gli eletti si prevede la rinuncia ai privilegi, stipendi faraonici e si contempla la massima trasparenza su ogni azione. Principi molto diversi da quelli degli altri partiti.

Le critiche vengono invece dal Pd, che mette nel mirino il ruolo dell’azienda di Davide Casaleggio. Osserva il senatore dem Andrea Marcucci: ‘Esiste un gigantesco conflitto di interesse che riguarda il M5S e l’azienda Casaleggio, amplificato dalle nuove regole. Un’azienda si alimenta con i soldi pubblici del M5S ed i vertici aziendali non eletti ne determinano la linea politica’.

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