Nuove raccomandazioni all’Italia da Fmi, Bce e Ue

Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Centrale Europea e la Commissione Ue,  chiedono in coro un aggiustamento di rotta, un rientro dentro le regole di bilancio e una maggiore collaborazione.

Per l’Fmi, la manovra in discussione ‘va in direzione opposta rispetto ai nostri suggerimenti. Credo seriamente che per diverso tempo non sia stato seguito il consolidamento di bilancio che ha portato l’Italia a crescere sotto il suo potenziale’ afferma Poul Thomsen, a capo del Dipartimento europeo del Fmi, in conferenza stampa nell’ambito dei meeting di Fmi/Banca mondiale in corso a Bali. ‘Non è il momento di allentare le politiche di bilancio’, ha aggiunto Thomsen, per il quale un gruppo di Paesi, tra cui l’Italia, ha ‘margini limitati’.

Per la Commissione Ue, l’Italia ha già goduto di flessibilità. ‘Esamineremo il progetto di bilancio 2019 tra il 15 ottobre e la fine di novembre senza collera e senza parzialità’,  assicura il presidente Jean-Claude Juncker in un’intervista a ‘Le Monde’: ‘Il nostro mandato non è di rovesciare un governo o di creare problemi con comportamenti inappropriati o delle dichiarazioni eccessive, ma i documenti che arrivano dall’Italia mostrano che non rispetta la parola sugli impegni di bilancio. Il suo precedente governo si era impegnato a un deficit dello 0,8% del Pil nel 2019 e il nuovo lo porta al 2,4%. Non ho niente contro l’Italia, al contrario. Io la amo. Che si smetta di descriverci come dei mostri freddi e chiusi in un bunker, insensibili agli appelli del popolo. Inoltre, abbiamo attivato una clausola di investimenti e un’altra sulle riforme strutturali. Così l’Italia ha potuto spendere 30 miliardi di euro in più di quanto avrebbe potuto fare se avessimo applicato meccanicamente le regole’.

Dal Movimento 5 stelle arriva la risposta al presidente della Commissione europea: ‘Sorprendono ancora una volta le dichiarazioni di Juncker, che da un lato dice di amare il nostro Paese e dall’altro gli chiede ancora austerità, giustificandola con gli impegni di finanza pubblica presi dal governo Gentiloni. Juncker forse non ha ben chiari i meccanismi della democrazia: il 4 marzo il voto popolare ha premiato M5S e Lega, forze politiche che si sono poi unite in un Contratto di Governo’, dichiarano i deputati M5S, che aggiungono: ‘Il M5S non è anti-europeista, ma interpreta in senso pieno lo spirito dei Trattati Europei. Juncker ha bisogno di un ripasso: all’articolo 2, comma 3, del Trattato di Lisbona si legge che l’Unione Europea: ‘si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente, combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membrì. L’Europa che vogliamo costruire insieme agli altri Stati è questa, non quella rappresentata dall’attuale Commissione Europea’.

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