epa05614707 (FILE) A file picture dated 04 April 2013, shows Facebook co-founder and CEO Mark Zuckerberg speaking during an event at the Facebook headquarters in Menlo Park, California, USA. Social media giant Facebook on 02 November 2016 posted for its Q3 of 2016's adjusted earnings of 1.09 US dollars per share on revenue of some seven billion US dollars and an advertising revenue of 6.82 billionUS dollars, outperfoming analysts' expectations. EPA/PETER DASILVA

Nuova bufera su Facebook, accesso dati a 4 big cinesi

Facebook ha condiviso dati degli utenti con almeno quattro aziende tecnologiche cinesi compresa Huawei, nella lista nera Usa perche’ considerata una minaccia per la sicurezza nazionale. Lo riporta il New York Times, segnalando che il social media ha stretto un accordo di partnership con Huawei, Lenovo, Oppo e TCL a partire almeno dal 2010 per consentire loro di accedere privatamente a determinati dati degli utenti. Facebook ha confermato al Nyt che l’intesa e’ ancora in piedi ma che con Huawei sara’ annullata entro la settimana. Domenica scorsa il quotidiano della Grande Mela aveva parlato di accordi tra la societa’ di Mark Zurckerberg e colossi della tecnologia come Blackberry, Apple, Samsung e Amazon. Questi accordi hanno consentito a Facebook di mettere un piede nel mercato della telefonia mobile quando le app del social media non erano ancora diffuse sui cellulari. Facebook ha assicurato al Nyt che i dati condivisi con Huawei sono rimasti nel telefonino e che non sono stati raccolti nel server della societa’ cinese. Nelle ultime settimane Trump ha preso di mira, oltre Huawei anche Zte, mettendo al bando le vendite dei fornitori Usa a queste societa’.

Facebook ha confermato di avere una partnership per la condivisione dei dati con aziende cinesi tra cui Huawei, una societa’ che l’intelligence Usa ha segnalato come una minaccia alla sicurezza nazionale. Gli accordi hanno permesso alle aziende cinesi di accedere ai dati degli utenti per aiutarli a costruire “esperienze” per l’uso Facebook sulle proprie piattaforme.    Facebook ha dichiarato che tutti i dati raccolti sono rimasti sui telefoni degli utenti e non sui server. Facebook e’ bloccato in Cina dal 2009, ma la societa’ ha cercato di trovare altri modi per accedere al grande mercato potenziale.

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