Numeri civici ‘d’oro’ a Nettuno (Roma): 1,5 milioni di euro. Santori (Fdi) “La Corte dei Conti chiarisca”.

Il Comune di Nettuno (Roma) ha speso un milione e mezzo di euro di soldi pubblici per i nuovi numeri civici, poco meno di 60 euro a piastrella senza neanche togliere quelli vecchi. Una vicenda che ha fatto balzare dalla sedia il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori (Fdi-An) che ha subito presentato un esposto alla Corte dei Conti. “Voglio vederci chiaro – spiega Santori – perché oltre a quella che sembra oggettivamente una cifra esagerata, ci sono altri aspetti da approfondire visto che numerosi sono i dubbi anche sul contratto di affidamento del servizio, sul rispetto della tempistica e sulla qualità del servizio stesso. Oltre ai fondi stanziati in bilancio stanno arrivando a carico dei cittadini i bollettini aggiuntivi di pagamento per un importo complessivo intollerabile per un servizio che sta portando solo disagi visto che i numeri civici vecchi coesistono a fianco dei nuovi. Qualcosa non va – prosegue il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale – ed è per questo che ho chiesto alla Corte dei Conti che sia verificata la corretta applicazione delle procedure”.

La magistratura contabile quindi dovrà verificare non solo l’importo complessivo per i lavori fatti ma anche se sia stato rispettato il contratto stipulato tra il Comune di Nettuno e la ditta vincitrice dell’appalto (CivicaServizi Srl). “I cittadini di Nettuno e al loro fianco il movimento Città Futura – sottolinea Santori – sono insoddisfatti di come il servizio sia stato espletato e della prassi utilizzata rispetto al capitolato speciale d’appalto. Non è stata effettuata la raccolta e lo smaltimento della vecchia numerazione, non si sa che cosa ne sia stata della banca dati per aggiornare i software comunali che la ditta appaltatrice doveva fornire, così a tutt’oggi permangono sui documenti i vecchi numeri civici, creando non pochi problemi al servizio postale. La ditta avrebbe dovuto anche predisporre lettere informative per i cittadini interessati a variazioni di indirizzo; missive mai arrivate. Nel bando erano previsti 36 mesi per la fine dei lavori. Sono iniziati nel 2011 ma oggi ancora non sono stati ultimati. Infine – conclude – la ditta avrebbe dovuto fornire elementi validi a comprovare la capacità economica e tecnica dei tre precedenti anni, ma è stata costituita soltanto il 14 marzo 2011”. Tanti i punti da chiarire che Santori ha messo nero su bianco, ora la palla passa alla Corte dei Conti.

Luca Teolato

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