Nubifragi devastano l’Italia: sei morti e migliaia di feriti. Scuole chiuse a Roma e Napoli

Per l’Italia è stata una giornata infernale. Da Nord a Sud le violenti piogge accompagnate da un fortissimo vento hanno messo in ginocchio l’intero Paese.

Sei sono le vittime accertate e decine i feriti a causa del mal tempo. Due persone sono morte schiacciate nelle loro auto nel frusinate a causa di una albero caduto  il forte vento. Un’altra persona ha perso la vita a Terracina, sempre a causa di un albero caduto su una vettura in transito. A Napoli un giovane ventunenne ha perso la vita mentre camminava: ed anche in questo caso per colpa di un albero crollato a causa del forte vento. A Savona una persona è deceduta dopo essere stata colpita da un cornicione. In serata un’altra vittima sempre travolta da un albero a Feltre, in provincia di Belluno. Si cerca ancora un disperso a Catanzaro mentre decine sono stati i feriti tra i quali si contano anche diversi vigili del fuoco.

Più di 5mila sono stati gli interventi compiuti dai pompieri chiamati da cittadini in difficoltà: per 3500 chiamate si è trattato di alberi caduti o pericolanti. Un vero e proprio bollettino di guerra che ha investito tutta la penisola. E per martedì la situazione potrebbe essere non diversa da quella vissuta oggi.

Martedì resteranno chiuse le scuole a Roma e a Napoli. Stessa situazione anche in Veneto e in moltissime località del Nord Est. Tante scuole resteranno chiuse nelle province della Liguria, Lombardia e Toscana. Al centro sud situazione analoga per l’entroterra abruzzese e per Napoli e provincia.

L’ondata di maltempo ha messo in ginocchio soprattutto il nord Italia. Venezia si è ritrovata sott’acqua con 156 centimetri di alta marea che ha ricoperto il 75% del suolo cittadino. Il governatore Zaia ha firmato il decreto di stato di crisi per tutta la Regione. Il Po è salito di 2,5 metri in 24 ore e molti sono i fiumi a rischio esondazione. A Milano sono sotto controllo il Seveso e il Lambro, a Chiavari l’Entella e in Toscana sono stati superati i livelli di guardia del Magra. Il fiume Drava è esondato a San Candido, in Alto Adige, in seguito all’ondata di maltempo che sta interessando la zona. Parte del paese è stata evacuata mentre in altre zone la gente è rimasta nelle proprie abitazioni, ma è stata invitata a salire ai piani alti degli edifici. Preoccupa anche la situazione in provincia di Belluno, dove circa 110mila persone sono rimaste senza corrente elettrica.

Anche i trasporti hanno subito notevoli conseguenze a causa del mal tempo. Rallentamenti nella circolazione automobilistica si sono registrati lunga tutta l’arteria autostradale. Difficilissimi anche i collegamenti con le isole, mentre alcuni comuni sono rimasti praticamente isolati. Due navi, una da crociera e un cargo, hanno rotto gli ormeggi nel porto di La Spezia a causa di una forte mareggiata. Stessa sorte per quattro traghetti a Vado Ligure. A Rapallo una violenta mareggiata ha abbattuto un muro del porto turistico.

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