No vax, tolleranza zero del Viminale

L’allerta è altissima, forse la più alta da anni. I servizi di intelligence, Aisi (agenzia informazione e sicurezza interna) in testa, sono mobilitati da settimane. La polizia di prevenzione e le Digos delle questure producono note informative a getto continuo. La protesta no vax è ormai assurta a gesto politico. Così il ministro dell’’Interno, Luciana Lamorgese, e il capo del dipartimento di Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, sono in piena azione operativa. Oggi è il test critico: si vedrà se le contestazioni annnciate contro il green pass avranno spessore, consistenza, livello di minaccia concreto e pericoloso. Se fosse così, per il governo presieduto da Mario Draghi sarà un problema serio. Perchè dimostrerà connotati politici.

In Piemonte il contrattacco dei No Vax, che da un capo all’altro della Penisola promettono sfracelli, si infrange contro la Regione, e punta al presidente. La foto dell’ufficio di Alberto Cirio in quel di Alba, e altri dati personali, sono finiti in una delle rabbiose chat dove vengono additati gli avversari. La procura ha aperto un fascicolo per istigazione a delinquere e violazione della privacy, al momento contro ignoti.

“Un altro infame da giustiziare”, “è necessario il piombo”, “devi crepare”. Sono alcune delle minacce da parte di No vax e No green pass apparse in alcune chat Telegram ai danni del ministro Luigi Di Maio.

A scatenare l’odio le dichiarazioni rese nell’ultimo periodo da Di Maio a favore della campagna vaccinale. Il ministro era tornato sul tema proprio in questi giorni, sottolineando come “non solo tutto l’arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti No Vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco”.

“Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza, minacciare medici, professori universitari che si battono per le campagne vaccinali. Si è arrivati all’assurdo ed è meglio che come panorama politico blocchiamo questa degenerazione e diciamo parole chiare”, erano state le parole di Di Maio.
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