Netanyahu: Anp e Trattato di Roma

“L’Anp (Autorità Nazionale Palestinese)  ha voluto il confronto e noi non stiamo con le mani in mano”: lo ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu aprendo a Gerusalemme la seduta settimanale del Consiglio dei ministri. Si riferiva alla decisione dell’Anp di sottoscrivere il Trattato di Roma per aderire alla Corte penale internazionale e alla reazione israeliana di congelare dazi doganali per circa 100 milioni di euro destinati a Ramallah. La decisione sancisce la fine degli accordi di Oslo fra Israele e Olp, nel 1993. Lo ha detto il ministro israeliano degli Esteri Avigdor Lieberman. Mentre dal negoziatore palestinese Saeb Erekat è arrivato l’avvertimento che lo scioglimento dell’Anp potrebbe essere annunciata nel prossimo futuro se Israele non annullerà il congelamento di dazi doganali a lei destinati. Ieri Israele ha annunciato di aver bloccato il trasferimento all’Anp di 500 milioni di shekel (100 milioni di euro) di dazi doganali. La mossa è “una prima risposta” alla firma del presidente palestinese Abu Mazen del Trattato di Roma che dà accesso alla Corte penale internazionale. In base ad accordi bilaterali, Israele raccoglie di norma dazi doganali per conto dell’Anp e ne versa l’importo complessivo a Ramallah una volta al mese. La cifra di 500 milioni di shekel è relativa a dicembre.

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