Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al suo arrivo a Palazzo Chigi. Roma, 2 luglio 2016. ANSA/CLAUDIO PERI

Nel 2016 Pil a +0,9% ma il debito peggiora. Padoan: avanti con le riforme

#Crescita ancora troppo lenta, come prima della crisi. Per creare #occupazione e benessere dobbiamo liberare energie realizzando #riforme”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a proposito dei dati sul Pil diffusi oggi dall’Istat.

Secondo l’Istituto di statistica l’economia italiana cresce con il Pil 2016 che aumenta dello 0,9%. Un dato, quello diffuso dall’Istat, superiore alle attese del governo che fissava la crescita a +0,8% nelle ultime previsioni ufficiali. Il Pil del 2016 è il più alto da sei anni a questa parte. Bisogna, infatti, tornare al 2010 per trovare una crescita più sostanziosa (+1,7%). Tuttavia guardando al Pil in volume, nel 2016, “risale appena al di sopra del livello registrato nel 2000”.

Il valore ai prezzi di mercato è stato pari, infatti, a 1.672.438 milioni di euro correnti. Anche guardando al resto del mondo, la crescita italiana continua ad apparire lenta: i dati disponibili per i maggiori paesi sviluppati indicano, infatti, un aumento del Pil in volume in Germania dell’1,9%, nel Regno Unito dell’1,8%, negli Stati Uniti dell’1,6% e in Francia dell’1,1%.

Nel 2016 i consumi rallentano la propria crescita. La spesa per consumi finali delle famiglie residenti è aumentata in volume dell’1,3% dal +1,5% del 2015. Gli investimenti fissi lordi sono, invece, la componente più dinamica della domanda, con un incremento del 2,9%, superiore a quello dell’anno precedente (1,6%). A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nell’industria in senso stretto (1,3%) e nelle attività dei servizi (0,6%). Male, invece, agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,7%) e costruzioni (-0,1%).

Sul fronte dei conti pubblici scende il deficit-Pil ma peggiora il debito. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato pari al -2,4%, a fronte del -2,7% del 2015.Il deficit-Pil del 2016 è in linea con le stime del governo. L’avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari all’1,5% (1,4% nel 2015). Nel 2016 il rapporto debito-Pil sale a 132,6% dal 132% del 2015. Il governo, nelle ultime previsioni, aveva stimato un rapporto debito-Pil pari a 132,8%.

Quanto al fisco, l’anno scorso, la pressione fiscale complessiva è risultata pari al 42,9%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 2015. Le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono aumentate dello 0,4% rispetto all’anno precedente mentre le uscite sono diminuite dello 0,1%.

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