Nave Diciotti. Salvini indagato per sequestro di persona aggravato. E’ scontro con la magistratura

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato correlato alla vicenda dei migranti trattenuti alcuni giorni, ad agosto, sulla nave Diciotti. Il vice premier ha aperto la busta gialla della procura di Palermo firmata dal  Procuratore Capo Francesco Lo Voi in diretta video su facebook. “Per me è un’esperienza nuova e ci tengo a condividerla”, sono le prime parole del capo della Lega. “Vado a memoria – aggiunge – ma dovrebbe essere il famoso sequestro di persona, aggravato dal fatto che io sono ministro, aggravato dal fatto che a bordo ci fossero dei minori e per aver continuato per più giorni il reato”. E sostanzialmente così è. “Qui c’è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno”, dice Salvini attaccando la magistratura. “Grazie ai magistrati, grazie al procuratore di Genova, grazie a tutti: mi date solo più forza”, dice il ministro. “Sono pronto ad andare dai magistrati domani, a farmi ascoltare: mi costituisco. Mi accusano di sequestro di persona – ha aggiunto – e i migranti in gran parte si sono dileguati”.”E se domani in Italia dovesse arrivare un’altra nave di clandestini, in Italia non sbarca”.

Parole che hanno subito innescato la reazione dell’Anm, secondo cui siamo davanti a “un chiaro stravolgimento dei principi costituzionali, che assegnano alla magistratura il compito e il dovere di svolgere indagini anche nei confronti di chi è titolare di cariche elettive o istituzionali”.  Anche il numero uno del Csm, Giovanni Legnini, critica le parole del ministro perché “si pongono in contrasto con il doveroso rispetto delle prerogative che si deve a ciascuno dei poteri dello Stato”. Critiche e distinguo alle dichiarazioni di Salvini arrivano anche dal ministro della Giustizia e dal capo dei cinquestelle Luigi Di Maio.

Il reato contestato al Ministro. La Procura di Palermo ha trasmesso gli atti al Tribunale dei ministri chiedendo ai giudici di svolgere le indagini preliminari nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, modificando però i reati contestati. Il capo della Lega è stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato. La Procura di Agrigento aveva contestato a Salvini e al capo di Gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi i reati di sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio. L’unico reato contestato al ministro dell’Interno rimane il sequestro di persona aggravato. Piantedosi non risulta indagato. Il Tribunale dei ministri deciderà entro i prossimi 90 giorni le indagini da svolgere.

Anm, Salvini contro la Costituzione. L’Associazione nazionale magistrati in una nota definisce critica duramente le dichiarazioni del ministro dell’Interno che rappresentano “un chiaro stravolgimento dei principi costituzionali”. Per l’Anm, “è errato, al di là di ogni valutazione di merito che non spetta all’Anm, sostenere che i magistrati non possono svolgere indagini nei confronti di chi è stato eletto. Così come appare fuori luogo sostenere che taluni magistrati svolgono le proprie indagini anche sulla base di orientamenti politici”. “La magistratura tutta – si legge ancora nella nota – agisce sulla base delle prerogative conferite dalla Costituzione e dalle leggi, prerogative che tutti, anche i membri del Governo, devono tutelare e rispettare”. Viene ribadito che “l’autonomia della magistratura e l’imparzialità di ogni singolo magistrato sono un patrimonio indefettibile della nostra democrazia e dello Stato di diritto, principi sui quali non possono e non devono esserci flessioni o arretramenti”.

Bonafede. Salvini così ritorna al passato. “Un ministro può ovviamente ritenere che un magistrato stia sbagliando nei suoi confronti”, dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. “Però, rievocare politicizzazioni o dire che un magistrato sbaglia perché sia una toga di destra o di sinistra è fuori dal tempo. Sinceramente, non credo che Salvini abbia nostalgia di quando la Lega governava con Berlusconi. E siccome sta scrivendo insieme a noi il cambiamento del nostro Paese, non può pensare di far tornare l’Italia alla Seconda Repubblica”.

Di Maio. No a guerra con magistratura. “Non ritengo giusto che non si rispetti la magistratura. Ci vuole rispetto per la magistratura” dice a caldo il vicepremier Luigi Di Maio, durante la trasmissione ‘In Onda’ su La7, commentando l’avviso di garanzia al ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda dei migranti della nave Diciotti. “Quando si dice che ci sono magistrati di destra e sinistra stiamo riportando il paese alla seconda Repubblica. “Non scateniamo questa guerra con la magistratura o i cittadini ci diranno state combattendo o state governando?”, aggiunge il capo del M5S.

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