Napolitano risolve il rebus del Colle

Giorgio Napolitano ha dichiarato che fino al 31 dicembre resterà al Colle stoppando di fatto il toto-Quirinale e le agitazione che ne scaturivano di rimando. “E’ assolutamente gratuito ipotizzare dimissioni prima della conclusione del semestre italiano al termine del quale il presidente compirà le sue valutazioni”, recita una nota dell’ufficio stampa del Quirinale. Con estrema chiarezza Napolitano dice che devono restare disgiunte dalla nomina del suo successore attività di governo e funzione legislativa. Il nodo delle sue dimissioni non potrà essere in nessun modo un alibi per posticipare la riforma della legge elettorale. Matteo Renzi ascolta e ringrazia: “Lo dobbiamo ringraziare per il comunicato con cui ha spazzato via le manovre di chi puntava a ricattarci sull’Italicum”. Il treno dell’Italicum è stato quindi rimesso sul binario giusto e sarà possibile portarlo in aula a fine dicembre per votarlo a gennaio. Le minoranze dem sperano in un inciampo che non potrà arrivare da Berlusconi che ha dismesso toni bellicosi con un messaggio pacato sul patto del Nazareno: “Prendiamo atto della volontà del Pd e non faremo ostruzionismo”. Questa pacatezza dell’ex Cavaliere manifesta la sicurezza che non si andrà al voto anticipato con le nuove regole. Per questo motivo sarà inserito nel testo in discussione in commissione la “norma di salvaguardia”. In pratica l’Italicum verrà approvato e subito congelato fino all’approvazione definitiva della riforma del bicameralismo perfetto. Nel frattempo,  e per extrema ratio, se dovesse servire si voterà con il Consultellum sia per la Camera che per il Senato. Ovvero, proporzionale senza premio di maggioranza.

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