Napolitano: Non resterò al Quirinale

Giorgio Napolitano chiude le porte ad un suo bis al Colle, dice no ad un governo per le riforme e boccia un immediato ritorno alle urne. Da Berlino, dove si trova in visita ufficiale, il presidente della Repubblica ribadisce la sua decisione di lasciare il Quirinale alla fine del settennato. “Non esistono deroghe. “La decisione è automatica quando sono finiti i 7 anni bisogna procedere all’elezione di un nuovo presidente. Non esistono proroghe, non esistono elezioni a tempo”. E precisa. “L’ho già detto tante volte sia perché sono convinto che i costituenti concepirono il ruolo del presidente della Repubblica solo a misura dei sette anni, e non è un caso che nessun presidente abbia fatto un secondo mandato, sia perché ci sono fattori di età e anche limitazioni dal punto di vista funzionale crescenti con l’età”. Ma c’è anche un problema anagrafico per un ruolo che, in questa particolare fase storica, richiede la presenza di una figura più giovane e dinamica. “Francamente – ha poi ironizzato con i giornalisti uscendo dall’Università Von Humboldt – non credo che sarebbe onesto dire state tranquilli, fino all’età di 95 anni io posso fare tranquillamente il presidente della Repubblica, insomma la carta di identità conta”. Giorgio Napolitano chiude all’ipotesi di un governo per le riforme e un ritorno alle urne. “Andare a rivotare non mi interessa. Io non ho potere di scioglimento delle Camere e dubito che un nuovo presidente pensi soltanto a sciogliere le Camere”, spiega il numero uno del Colle. Fatto sta che occorre dare un governo all’Italia dopo lo tsunami elettorale del 24 e 25 febbraio scorso. Napolitano per ora non entra nel merito delle scelte e parlerà solo dopo le consultazioni con i partiti. Le norme costituzionali non saranno stravolte e saranno seguite alla lettera, fa capire il presidente della Repubblica.

Area Liberal Pd: Il presidente resti al Colle. Sul no di Giorgio Napolitano ad un suo bis al Quirinale o ad una proroga inizino ad arrivare da più parti commenti e appelli. Enzo Bianchi presidente Liberal Pd e i vicepresidenti Ludina Barzini e Luigi De Sena hanno chiesto al Capo dello Stato di non lasciare il Colle. “I prossimi mesi si delineano chiaramente come uno dei passaggi più delicati della Repubblica. L’autorevolezza, il prestigio, la sensibilità istituzionale del Presidente Napolitano possono e debbono continuare ad essere un punto di riferimento solido per l’Italia, nel nuovo Parlamento e nella società. Sarebbe un errore rinunciare anche se solo per ragioni anagrafiche. Accompagnare il Paese fuori da questa difficile congiuntura e poi aprire una fase nuova è possibile. Il Paese lo chiede”.

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