Il 2012 “è e sarà un anno difficile per la nostra economia”. Per questo, “bisogna proseguire su questa strada, non c’è possibilità di uscire da questo sentiero più virtuoso e responsabile che abbiamo intrapreso”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano oggi al Quirinale sottolineando che le politiche anticrisi del Governo sono “misure ineludibili”. Le misure di austerità, ha ricordato il capo dello Stato nell’incontro con la stampa al termine del colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica di Malta George Abela, sono state imposte dalla crisi che ha colpito l’eurozona, divenuta “un punto di emergenza vera e propria” per chi ha accumulato negli anni uno stock di debito pubblico pesante, come l’Italia, ma anche per quei Paesi che, dal 2008 in poi, hanno dovuto fare i conti con un debito pubblico più consistente. “Non si poteva e non si può prescindere – ha sottolineato Giorgio Napolitano – da politiche di riduzione del debito pubblico, ma siamo consapevoli che i tagli di bilancio possono avere conseguenze di carattere recessivo. Per questo è necessario porsi in modo serio il problema dello sviluppo di politiche di crescita e di occupazione, soprattutto giovanile. Politiche che richiedono uno sviluppo conseguente del mercato unico europeo”.