Napolitano: “Governo a breve o voto”. Nel Pdl cresce fronda anti-voto. Lega: si ad elezioni

“O si formerà un nuovo governo o subito alle elezioni”. Il presidente della Repubblica, dopo una giornata segnata da una tempesta speculativa che ha fatto schizzare alle stelle lo spread tra Btp e Bund esce allo scoperto e si prende la responsabilità di rassicurare il mercati internazionali. Il messaggio di Giorgio Napolitano, affidato ad una nota pubblica, è molto chiaro: l’Italia presto, ben presto darà le giuste e dovute politiche per porre freno alla crisi economica che colpisce il Paese. “Sono pertanto del tutto infondati i timori – scrive il capo dello Stato –  che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare”. Ecco il testo della nota pubblicata sul sito della Presidenza della Repubblica.

“Giorgio Napolitano di fronte alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano, che ha oggi toccato livelli allarmanti, nella mia qualità di Capo dello Stato tengo a chiarire quanto segue, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione:

1) non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione diverrà operativa con l’approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012;

2) sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione, la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni;

3) si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell’on. Berlusconi;

4) pertanto, entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti.

Sono pertanto del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza”.

Ma il Pdl rischia di dividersi sulle elezioni anticipate. L’ordine di scuderia è stato dato in mattinata da Silvio Berlusconi: via libera al voto anticipato. “Poichè non ci sono altre maggioranze possibili- ha detto il Cav-  vedo solo le elezioni all’inizio di febbraio”. Nel suo partito non tutti concordano con la posizione del capo e si va sempre più allargandosi la fronda di quanti si dicono invece favorevoli alla creazione di un governo di emergenza. E tra i frondisti sbucano tanti maggiorenti del Pdl. Tra i nomi di maggiore peso c’è l’ex ministro Claudio Scajola, a capo di diversi parlamentari. “Le elezioni anticipate non sono auspicabili è necessario fare un governo ripartendo dall’ambito del centrodestra e recuperando quanto si è rotto, in assoluta consonanza con il voto del 2008”. Esce allo scoperto anche Roberto Formigoni, presidente della Lombardia. “Il voto anticipato sarebbe un grave danno”. Tra i possibilisti c’è anche Maurizio Lupi . Per il vicepresidente della Camera “sarebbe da irresponsabile non dire che tutte le opzioni sono sul tavolo”. Ma la vera sorpresa è targata Beppe Pisanu che si dice contrario anzi “anzi contrarissimo, all’ipotesi di elezioni anticipate. Se si va a votare esco dal Pdl”. Secondo fonti interne al Pdl, il gruppetto di deputati contrari al voto anticipato e favorevoli ad un governo di emergenza potrebbe già arrivare a cinquanta deputati.

 

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