Napoli, indagini nozze trash: indagato il fratello del sindaco

Sono in tutto otto gli indagati per il caso del flash mob organizzato dal neomelodico Tony Colombo lo scorso 25 marzo, in piazza del Plebiscito in occasione delle sue nozze. Con Colombo sono coinvolti il fratello del sindaco di Napoli, Claudio de Magistris, due ufficiali della polizia Municipale (il capitano dell’Unità operativa di Chiaia Sabina Pagnano e Giovanni D’Ambrosio), i tre vigili urbani di pattuglia quella sera, una staffista della segreteria del sindaco e una dipendente comunale.

La Procura di Napoli, secondo quanto riportato oggi da diversi quotidiani, ha iscritto nel registro degli indagati Claudio de Magistris, che sarebbe stato contattato da Tony Colombo e al quale avrebbe indicato due membri della segreteria del sindaco di Napoli ai quali rivolgersi per ottenere le autorizzazioni per un flash mob in piazza del Plebiscito.

Dagli atti sequestrati dai magistrati risulterebbe però che la richiesta di disponibilità di piazza del Plebiscito era da intendersi dalle 18.30 alle 23, circostanza che, secondo l’accusa, «escludeva implicitamente la natura estemporanea dell’evento». Ciò nonostante un membro della segreteria del sindaco avrebbe qualificato l’evento come flash mob nelle mail inviate alla Polizia municipale di Chiaia, competente per la piazza, procurando a Tony Colombo «un ingiusto vantaggio patrimoniale» potendo svolgere una manifestazione musicale senza le autorizzazioni imposte dalla legge. Sono al vaglio anche le posizioni di cinque agenti municipali che non avrebbero disposto l’interruzione della manifestazione musicale, pur avendo la stessa «travalicato i limiti di mero flash mob e risultando non autorizzata».

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