Morte Floyd, agente incriminato per omicidio volontario. Rilasciato uno dei 4 ex poliziotti

Nuove polemiche negli Usa per il video pubblicato da un cittadino di Minneapolis che filma un duro arresto da parte di due poliziotti di un ragazzo di colore. Nelle immagini si vede l’agente che con il ginocchio preme con forza sul collo dell’arrestato con l’afroamericano che è morto poco dopo. Il poliziotto è stato arrestato e incriminato per omicidio volontario.

La ricostruzione è ancora al vaglio delle autorità locali. L’episodio è avvenuto nella serata di domenica 24 maggio 2020 con gli agenti che sono intervenuti dopo una segnalazione. L’arresto è avvenuto davanti a diversi testimoni con alcuni di questi che hanno ripreso il fermo. In uno dei filmati pubblicati sui social si vede l’uomo dire agli agenti di non riuscire a respirare. L’agente resta in posizione, con il ginocchio preme sul collo dell’uomo in manette, disteso a con la faccia schiacciata sull’asfalto. Dopo qualche minuto l’uomo ha perso conoscenza. Il decesso avvenuto in ospedale.

La prima autopsia aveva evidenziato che non erano presenti elementi che potessero indicare la morte per asfissia o strangolamento. Il referto del medico legale della contea di Heppepin non escludeva anche l’azione di sostanze intossicanti, che avrebbero potuto agire come concause del decesso. Risultati non confermati dall’autopsia richiesta dalla famiglia che ha confermato la morte per asfissia per compressione del collo. Anche un nuovo esame autoptico ha confermato il decesso per asfissia.

Secondo la ricostruzione dei poliziotti, riportata da Repubblica, l’uomo appariva ‘sotto gli effetti di droga e si è opposto all’arresto. Quando gli agenti sono riusciti a mettergli le manette si sono accorti che stava avendo un problema medico’. Una ricostruzione non confermata da diversi testimoni che saranno ascoltati dagli inquirenti. Si attendono anche i risultati dell’autopsia per accertare meglio le cause della morte. Il procuratore ha ordinato l’arresto anche per gli altri tre agenti coinvolti nella morte di Floyd. Sono accusati di complicità in omicidio di secondo grado, ossia omicidio volontario non premeditato.

Alla giornata del 4 giugno risultato in stato di arresto tutti gli agenti di polizia coinvolti nella vicenda. L’agente che ha premuto con il ginocchio sul collo di Floyd per quasi nove minuti deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario non premeditato. Gli altri sono accusati di complicità in omicidio di secondo grado.

Thomas Lane, uno dei 4 ex poliziotti coinvolti nella morte di George Floyd, è stato rilasciato su cauzione, ma con condizioni: lo riferisce CBSN e i media locali.

La morte del giovane afroamericano ha portato molte persone in strada a Minneapolis per protestare contro la polizia. Sono stati registrati anche alcuni scontri con le forze dell’ordine. Le proteste sono continuate anche il giorno dopo con il bilancio di un morto e numerosi feriti. Bruciato il commissariato. Tensione molto alta con il presidente Trump che ha detto gli agenti di ‘sparare quando iniziano i saccheggi’. Di fatto negli Usa si vive uno stato di guerra civile, con la Casa Bianca costretta al lockdown per motivi di sicurezza dopo che diversi manifestanti si sono radunati di fronte la casa presidenziale. A Detroit si registra il decesso di un ragazzo di diciannove anni, che si trovava, stando a quanto appreso, vicino a un raduno di manifestanti. In base alla ricostruzione dei media locali, una macchina si sarebbe avvicinata alla folla e dall’auto qualcuno ha aperto il fuoco sulle persone.

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