Moody’s rinvia il giudizio sull’Italia. Il rating resta invariato

Moody’s rinvia l’esame ed evita di pronunciarsi sul rating sovrano dell’Italia, che rimane un gradino al di sopra di quello che renderebbe i titoli di stato “spazzatura”.

In calendario c’era la decisione sul Bel Paese e quindi si aspettava una revisione del giudizio sulla stato di salute dell’economia italiana. Il giudizio è stato sospeso: arriverà, probabilmente, nelle prossime settimane. E questa non è una cattiva notizia per l’Italia, se si considera che quella newyorkese è stata ultimamente l’agenzia di rating più severa nei confronti di Roma: a metà ottobre, il downgrade da ’baa2’ a ’baar3’ aveva portato la valutazione a un passo da quel “junk”. Un declassamento che aveva fatto tremare tutti anche se era arrivato nel clou delle tensioni con Bruxelles sulla manovra di bilancio. Ora c’è un rinvio che significa nessun momentaneo eventuale ulteriore declassamento del rating che fa respirare l’Italia.

L’ultimo pronunciamento di Moody’s sul Bel Paese, infatti, era stato un vero e proprio campanello d’allarme: a fine febbraio, in un rapporto sulla crescita mondiale, l’agenzia aveva bollato quella italiana come “anemica, attorno allo 0,4%”, sottolineando come l’incertezza politica sembrasse destinata a rimanere alta per tutto il 2019. E prima ancora – si parla in questo caso di gennaio – quello dell’Italia era stata indicato tra i rating dell’area euro per i quali l’elevato indebitamento nazionale rimaneva “un limite”. Nel dubbio, insomma, vale ancora una volta il motto “nessuna nuova, buona nuova”. E meno di un mese fa anche Fitch aveva deciso di non ritoccare il proprio giudizio, accompagnando però la notizia con alcune considerazioni tutt’altro che rassicuranti: dal debito pubblico all’assenza di un aggiustamento di bilancio strutturale, per arrivare ai rischi politici e all’incertezza dell’attuale dinamica politica.

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