Moodyʼs affossa l’Italia: “Non cresce, c’è incertezza politica e rischio elezioni anticipate”

Dopo l’Ue, il Fmi e vari istituti internazionali ora arriva anche il responso di Moody’s. E come gli altri istituti internazionali l’agenzia di rating vede solo nero per l’Italia: sia sul fronte economico che politico. L’Italia non va, non cresce, è inaffidabile politicamente e rischia il baratro.  Una manovra correttiva dei conti è dietro l’angolo e dopo le elezioni europee non si esclude un cambio di maggioranza o nuove elezioni politiche. Il quadro tracciato da Moody’s è impietoso ma non sembra essere tanto lontano dalla verità.

“Avevamo una previsione dell’1,3% sulla crescita del Pil italiano. Quest’anno sarà sicuramente sotto l’1%, probabilmente un valore tra 0 e 0,5%”, ha detto Kathrin Muehlbronner, lead analyst per l’Italia di Moody’s. E, quindi, il rating rischia di sprofondare ancora di più visto che, fanno sapere da Moody’s, “abbiamo un outlook stabile che copre un arco di 12-18 mesi. E non vediamo cambiamenti”.

Lo stop della crescita economica dell’Italia potrebbe avere anche ripercussioni politiche a breve termine andando ad incidere sulla ‘credibilità’ di Roma. Per Moody’s ci sarebbe, visto il pessimo stato di salute dell’economia italiana, “un significativo rischio di elezioni anticipate, probabilmente dopo le elezioni europee. Difficile dire quale sarà il governo – precisa ancora la Muehlbronner -. La situazione è poco chiara e il rischio politico è difficile da ‘prezzare’. Potrebbe esserci necessità di una nuova coalizione con una ulteriore incertezza politica”. Parole che hanno un solo significato: serve una manovra correttiva ma occorre una responsabilità politica che l’attuale maggioranza gialloverde non vuole prendersi.

Per invertire la tendenza serve una ennesima cura da ‘cavallo’ e, come ripetiamo sempre, un pacchetto di riforme per rilanciare il Paese per evitare il baratro. Infatti, come sottolinea anche Moody’s,  l’Italia ha “bisogno di riforme dalla pubblica amministrazione al mercato del lavoro, dalla competitività al sistema giudiziario e ne ha bisogno da molto tempo”. E anche se “qualcosa è stato implementato”, è stato fatto “non in misura da cambiare l’outlook di crescita ” per il Paese. Alcune proposte del governo, secondo l’agenzia di rating, sono state positive come quella della Lega sulla semplificazione delle tasse e il piano di investimenti. Ma il dato positivo si fermerebbe a questo. “D’altra parte, non c’è nulla dell’agenda di riforme di governo che cambia qualcosa sulle prospettive di crescita dell’Italia”. Una bocciatura senza appello.

Infine, la Muehlbronner conclude dicendo di non vedere un rischio di contagio dall’Italia al resto dei Paesi europei né da questi al nostro, mentre sul fronte deficit “vediamo un 2,5% sia nel 2019 sia nel 2020”. L’analista Moody’s si è espressa poi sulla Brexit, chiarendo di essere convinta che “un deal o qualcosa di simile ci sarà”.

 

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