Monty Python show

È finita con 15mila spettatori che cantavano all’unisono il loro inno. “Always look on the bright side of life”, guarda sempre al lato luminoso della vita, da uno dei loro film di successo, Brian di Nazareth. Ma è stata la televisione, o meglio la Bbc, a lanciare i Monty Python verso una notorietà ben presto divenuta simbiosi con il pubblico. La loro serie Flying Circus infatti ha accompagnato generazioni di britannici con una comicità spesso irrispettosa ma efficace. Un “politicamente scorretto” interpretato con flemma sempre sul bilico tra buono e cattivo gusto ed efficace nel catturare la risata.  Per questo, quando nello scorso autunno fu annunciato lo spettacolo della “reunion” dopo 30 anni, i biglietti della O2 Arena di Londra venduti via web sono finiti in pochi secondi ed è stato necessario aggiungere altre date. L’attesa era rivolta ai loro sketches classici, dal pappagallo morto all’inquisizione spagnola passando per i gentiluomini dello Yorkshire e dalla (festeggiatissima e intonata a gran voce) canzone del taglialegna. Ma il palco dell’arena ha permessoanche la realizzazione di coreografie legate ai temi dei film come ‘Il senso della vita’ che diede loro notorietà internazionale. Uno spettacolo fra teatro e musical con spezzoni filmati del loro passato quando nel gruppo c’era ancora Chapman.  E se innegabilmente i tempi sono cambiati e alcuni testi con loro, ci sono stati momenti memorabili come la lite tra il Papa e un Michelangelo artista ribelle.

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