Montiani e ‘moderati’ si uniscono…

 

Nel linguaggio politico si abusa del termine ‘moderati’, e ciò avviene sia a destra che a sinistra, facendo diventare il termine un sostantivo, una categoria, e tutti, o quasi tutti, si definiscono moderati. La spasmodica ricerca di occupare la posizione centrale, intermedia tra gli schieramenti di destra e di sinistra, provoca in molti l’illusione che basti adottare il termine moderati per sfondare in una porzione consistente di elettorato. Il partito moderato fu un movimento politico risorgimentale d’ispirazione unitaria, fautore di un programma legalitario e riformista, alternativo a quello di democratici e mazziniani. Nato con il neoguelfismo, di cui costituì lo sviluppo pratico, ne fu protagonista Cesare Balbo con ‘Le speranze d’Italia’  ed ebbe il suo più brillante propagandista in Massimo d’Azeglio, che si prefiggeva la nascita di una confederazione tra gli Stati della penisola e la concessione di riforme, poi di costituzioni liberali. Ispiratore del movimento riformista del 1846-47, dopo le delusioni del 1848, subì un’eclissi riprendendo vigore con  Cesare Cavour e, abbandonato il federalismo, portò a termine, sotto la dinastia sabauda, l’unificazione nazionale nel 1859-61. Morto Cavour, costituì la Destra nel Parlamento italiano che guidò il paese fino al 1876. Ripercorrendo questa brevissima storia nei suoi altalenanti frangenti apparirà chiaro il significato politico del termine ‘moderato’. Il ‘moderato’ è cosa che rientra nei limiti d’una giusta misura,   lontano da tendenze radicali e spesso si colloca su posizioni centriste.  Un movimento musicale intermedio. Anche la stampa invoca l’avvento della destra moderata, che piace all’Europa, compiace i Palazzi e siede accucciata alla destra dell’Euro. In realtà moderato è una modalità e non un’identità. Moderato è un modo, non un fine. Moderato è un contenitore, non un contenuto. L’ultima illusione sembra che ora la vogliano coltivare i rimasugli di Scelta Civica convolando a nozze con i ‘Moderati’ di Giacomo Portas. Arriva, infatti, un dispaccio di agenzia che annuncia il ‘patto federativo’ tra il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti,  e il segretario nazionale dei Moderati, Giacomo Portas. L’obiettivo è rappresentato dalle prossime elezioni amministrative dove daranno via a ‘Liste civiche e aperte, terze rispetto ai partiti tradizionali, disponibili a siglare alleanze con il Pd laddove saranno messe in campo coalizioni coerenti con il quadro nazionale e persone e programmi di reale rinnovamento delle amministrazioni locali’. L’aspirazione è di mettere insieme tutti i moderati che non vogliono disperdere il patrimonio positivo di rinnovamento riformista incarnato dall’ esperienza del governo attuale, portando avanti, anche oltre l’orizzonte di questa legislatura, un confronto costruttivo con il Partito democratico di Matteo Renzi. Sostanza elettorale dei ‘Moderati’? Zero virgola…

Cocis

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