Monti a Tokyo: “Il Governo ha il consenso, i partiti no”

Alto consenso per il governo nei sondaggi, a differenza dei partiti”. Esordisce così Monti in una conferenza a Tokyo. Secondo il premier inoltre, il favore intorno all’esecutivo, sarebbe dovuto anche alla transitorietà di esso. “Siamo una breve eccezione, anche per questo la gente ci apprezza”, ribadisce Monti.
Inoltre il professore ha confutato la tesi secondo cui l’ Italia, ha un sistema politico instabile.” Alcuni ritengono –ha affermato Monti- che il nostro governo, sia la prova tangibile che il sistema politico italiano è instabile o inadeguato. Bisogna però ricordare, che la politica ha avuto la consapevolezza di una difficoltà acuta alcuni mesi fa ha affrontato il problema”. Chiaro riferimento all’apprezzato passo indietro di Berlusconi.

“Non è facile trovare un sistema politico dove il primo ministro non chiaramente sconfitto in Parlamento decida di ritirarsi”, ha sottolineato Monti. “Inoltre, ha aggiunto, non è comune che i partiti, che prima erano belligeranti, abbiano deciso un momento di unità nazionale”. “Ora però, gli investitori internazionali negli Usa, in Asia ed anche in Giappone, dicono: Ok, questo governo non è male per niente: abbiamo deciso di tornare in Italia, ma cosa succederà dopo, fra un anno? La mia fiduciosa speranza è che questo sia un anno di trasformazione per il Paese, non solo sul fronte del consolidamento di bilancio, per la crescita e l’occupazione, ma ancheperché i partiti politici italiani stanno vedendo che gli italiani sono molto più maturi di quello che pensavano: la gente sembra apprezzare un modo moderato e non gridato di affrontare i veri problemi e nonostante alcuni giorni di declino recenti a causa della nostre misure sul mercato del lavoro questo governo sta godendo di un alto consenso nei sondaggi di opinione, i partiti no”. E ciò è dovuto anche al fatto che “siamo e dovremmo essere una breve eccezione”.  Ma quando i partiti torneranno al potere, ha aggiunto il premier, “credo che saranno lievemente diversi perché saranno più consapevoli che c’é una domanda di governance da parte dei cittadini, mentre forse in passato è mancata l’offerta di governante” perché si aveva il solo “obiettivo di corto periodo delle prossime elezioni, mentre ora gli italiani sembrano capire che la cosa importante è l’interesse di lungo periodo del Paese”. “Quindi – è la conclusione del Professore – anche l’obiezione sulla stabilità del sistema politico deve essere circoscritta e non credo resista ad una più equilibrata e matura analisi”.

“Sono fiducioso” sul fatto che la riforma del lavoro passerà, anche perché l’esempio delle pensioni “mi lascia ben sperare” ed inoltre “credo nella persuasione”. Così il premier Mario Monti, durante un panel a Tokyo ha risposto ad una domanda sui rischi che la riforma del lavoro venga bloccata dai malumori nel paese.

Rispondendo ad una domanda del professore Takatoshi Ito, della Università di Tokyo, sulle possibilità che la riforma del lavoro passi nonostante i malumori che sta creando in Italia, il premier ha detto: “Sono fiducioso, perché il caso precedente delle pensioni mi lascia ben sperare. Una parte della riforma è accettata da tutti, non stranamente è quella parte che implica una spesa da parte del governo. Ma ci sono anche altre parti della riforma, che noi riteniamo strettamente complementari al pacchetto per fare in modo che sia una buona riforma, che rappresentano una medicina più amara da ingoiare”. Il premier ha quindi aggiunto: “Abbiamo il dovere di tenere un equilibrio, in modo che l’intero pacchetto della riforma sia davvero positivo per l’occupazione e la crescita”. Il professore ha quindi negato che il ddl “alteri la distribuzione delle entrate, togliendole ai lavoratori per darle alle imprese”. Insomma, ha proseguito Monti, “crediamo che questa riforma del lavoro sia per i lavoratori e specialmente per quelli giovani e disoccupati”. Tornando poi alla domanda, il premier ha detto: “Credo nella persuasione, non posso essere certo, ma ci credo fermamente”. Poco prima, Monti aveva detto di “sperare” che il Parlamento concluda l’esame del testo “prima dell’estate”.

“E’ una riforma che certamente provoca alcuni risentimenti e discussioni anche aspre in questo momento nel paese, ma ho l’impressione che la maggioranza degli italiani percepiscano questa riforma del lavoro come un passo necessario nell’interesse dei lavoratori”.

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