Montezemolo lascia, Marchionne presidente Ferrari

Luca Cordero di Montezemolo lascerà su sua richiesta la presidenza della Ferrari e Sergio Marchionne sarà il nuovo presidente. Montezemolo ha portato la Ferrari a un livello tecnologico e organizzativo di eccellenza e ha ottenuto importanti risultati economici e voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me. Nel 2003 Luca e io siamo stati nominati lo stesso giorno consiglieri di amministrazione della Fiat. Un anno dopo siamo diventati presidente lui e amministratore delegato io, sottolinea l’ad di Fiat Sergio Marchionne. Montezemolo, che è presidente della Ferrari dal 1991, lascerà la carica il 13 ottobre a conclusione del festeggiamento dei 60 anni in America. Montezemolo, si legge nella nota del Lingotto, ha portato l’azienda a conseguire risultati molto importanti sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sportivo. Una lunga storia di grandi successi alla Ferrari dove Montezemolo ha raggiunto traguardi di assoluto rilievo, con un team di eccellenza mondiale. Desidero ringraziare Luca a nome della mia famiglia e a titolo personale per quanto ha fatto per la Fiat e la Ferrari ed a Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere. Montezemolo ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla Presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione, afferma John Elkann, presidente del Lingotto. “La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo Fca e nella quotazione a Wall Street. Si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’ad del gruppo. Ho quindi deciso di lasciare la presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta. Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo. Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell’azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita”, dichiara Montezemolo. La storia tra il manager eclettico e multitask, capace di sedere in una moltitudine di cda, contemporaneamente, e la piu’ prestigiosa delle scuderie automobilistiche, comincia piu’ di 40 anni fa. Montezemolo, appena 23enne, mise infatti piede per la prima volta in Ferrari nel 1970. C’era ancora il Drake, che lo prese come assistente e lo fece direttore corse. Tempi d’oro per il giovane e brillante manager, di casa a casa Agnelli. Il giovane porto’ a casa tre titoli costruttori (1975-76-77) e due mondiali piloti con Niki Lauda (1975 e 1977), i due fecero un gran lavoro assieme. Poi Montezemolo ando’ via per seguire altri mille impegni manageriali (fra gli altri i Mondiali di calcio e la guida della Confindustria), e in Ferrari e’ tornato nel 1991 da Presidente. Nel 2000 dopo un digiuno ventennale il manager festeggia il ritorno del titolo mondiale a Maranello con Schumacher. Comincia il periodo delle meraviglie, la Rossa nelle mani del tedesco vince a ripetizione, dal 2001 al 2004 domina incontrastata. Stagione straordinaria, resa possibile dal genio di Schumacher e dalla sapienza tecnica di Jean Todt. Nel 2007, l’ultima doppietta (titolo piloti e costruttori) con Kimi Raikkonen. Nel 2008 l’ultima vittoria, il titolo costruttori. Dal 2008 cala il buio, vittorie addio. Gli uomini nel frattempo sono cambiati. Schumacher non c’e’ piu’, via anche lo stratega Ross Brawn, e pure Todt. Una squadra di vincenti, mai piu’ ritrovata. Gli avversari intanto si rafforzano. Montezemolo corre ai ripari, ingaggia Fernando Alonso, due volte mondiale con la Benetton di Briatore, richiama Raikkonen. Ma la musica resta triste. Sconfitte e delusioni, malumori, clima teso. Macchina poco competitiva. Amarezze, solo in parte attenuate dallo straordinario apprezzamento del brand a livello mondiale, testimoniato da vendite record delle auto di Maranello. Il disastro di Monza potrebbe essere l’ultimo atto di Montezemolo in Ferrari. Ma nessuno ha vinto come lui.

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