‘Monotono’, performance di e con Barbara Lalle e Roberto Staglianò

‘monOTOno’, performance di e con Barbara Lalle 

e Roberto Staglianò

Con la collaborazione artistica di Dario Marcozzi  e la partecipazione di Angela Agresti A Roma il 30 Novembre scorso,  ore 18:00,  presso ‘Fonderia delle Arti’, nell’ambito di XX edizione OpenARTmarket a cura di Antonietta Campilongo Il percorso dell’opera, allestimento performativo con brevi monologhi, vuole portare gli spettatori a riflettere sul tema dell’ascolto e il suo contrario: ascoltare, ascoltarsi e non ascoltare Un celebre verso di Plutarco, tratto da ‘L’arte di ascoltare’, un grande classico di quasi duemila anni fa, un discorso scritto per un giovane allievo Nicandro, figlio di un certo Eutidamo  il quale, nell’ingresso dell’età virile,  aveva intrapreso il percorso-studio della filosofia e dell’arte della parola   ‘La natura, si dice, ha dato a ciascuno di noi due orecchie ma una lingua sola, perché siamo tenuti ad ascoltare più che a parlare’ Questa celebre massima riassume gran parte dei consigli dati da Plutarco: ascoltare con attenzione e parlare solo dopo aver ascoltato; un aforisma che diventa il coro iniziale, recitato come un mantra, con un ritmo in crescendo   Plutarco fornisce alcuni cenni sul senso dell’udito che è fra tutti il senso più esposto agli stimoli esterni ma anche a quelli interni Questo senso è più legato alla ragione che al sentimento, perché mentre gli altri organi sono accessibili al vizio, le orecchie sono le uniche parti del corpo sensibili alla virtù.

Oggi si parla molto e si ascolta poco. Non c’è dibattito in cui i protagonisti non siano presi dalla frenetica ossessione di aprir bocca per dispensare le proprie opinioni, per criticare o addirittura stigmatizzare chi la pensa diversamente.

‘monOTOno’ è un termine che comprende: mono, tono e -oto inteso in due accezioni diverse. Sia come il nome del gigante Oto, figlio del dio Poseidone, ucciso per la sua brama di assurgere al cielo e che rappresenta le nostre aspirazioni/ossessioni. Sia come il prefisso che mette in relazione con l’orecchio e l’udito. Mono è la dimensione individuale, il tono è un’indicatore dell’intenzione comunicativa. Cosa succede quando non (ci) si ascolta più?

Gli artisti entrano muovendosi nello spazio scenico. Portano con loro un involucro/fardello che viene deposto al centro come una pietra nera simbolica una pietra celeste caduta dal cielo dove il nero rappresenta il colore del peccato.

Al suo interno si riveleranno delle orecchie d’oro materiale nobile usato per identificare ciò che è sacro e di origine divina. Le orecchie d’oro sono anche pezzi unici di una collezione creata per la circostanza dall’artista-scultore Dario MarcozziBarbara Lalle rappresenta una donna che chiede ossessivamente ad un uomo che non sente, Roberto Staglianò, ‘come va il suo orecchio’ Parlandosi addosso lei ripete continuamente la sua domanda, senza essere interessata ad ascoltare una risposta che forse non è nemmeno contemplata Lui sembra essere assente, ma nel suo silenzio osserva e comprende la realtà che lo circonda. Entrambi camminano in un moto  ossessivo compiendo grandi circonferenze.

Secondo gli scienziati le persone non riescono a camminare in linea retta senza un punto di riferimento  come una montagna, una torre il Sole o la Luna. La tendenza a camminare in cerchio sarebbe il risultato derivante da un’accumulazione di rumore nel sistema sensorimotorio. I punti di riferimento esterni servirebbero a calibrare nuovamente il senso soggettivo della direzione diritta.

Vengono letti successivamente due brevi monologhi che contengono elementi per comprendere le dinamiche e le personalità della donna e dell’uomo Durante la performance, Angela Agresti, autrice del libro ‘Tutti i bambini ridono allo stesso modo’,   sarà la straordinaria interprete LIS, la lingua dei segni. Quasi a simboleggiare l’opportunità di un mezzo di comunicazione, anche in condizioni di non abilità uditiva. La vera disabilità è non volere ascoltare piuttosto che non poterlo fare. Una volta finiti i monologhi sarà il linguaggio gestuale del corpo, con semplici movimenti biodinamici, a recuperare un’interazione e un rapporto tra i due protagonisti. E solo allora verranno consegnate le sacre orecchie dorate ad alcuni partecipanti proprio perché ogni orecchio possa ricongiungersi con il suo doppio per ritornare ad un ascolto pieno e consapevole   

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