Mogadiscio: ucciso un operatore umanitario

Tragedia in Somalia. Un operatore umanitario è stato ucciso a Mogadiscio a colpi d’arma da fuoco. Lo si è appreso da fonti governative somale. Il cooperante è di Medici Senza Frontiere ed è di origine belga. Altri due sono rimasti gravemente feriti. Secondo media locali, l’incidente è avvenuto in prossimità dell’hotel Shamo, all’interno di un edificio appartenente a Msf del Belgio.

Violenti scontri si sono verificati tra i militanti di al Shabaab e i soldati governativi e della forza di pace Amisom nella zona di Hurwaa a Mogadiscio, capitale della Somalia. Secondo quanto riferito da alcuni media locali i combattimenti sono durati diverse ore ed entrambi gli schieramenti hanno utilizzato artiglieria pesante. Alcuni testimoni hanno riferito alle tv somale di aver visto decine di corpi senza vita sul luogo dei violenti combattimenti. Il portavoce del distretto per il Governo federale di transizione, Jeefana Omar, ha detto ai media che le truppe alleate hanno combattuto per sconfiggere coloro “che non vogliono la pace del paese” e ha confermato che gli scontri hanno provocato diverse vittime e decine di ferite. Il gruppo islamico legato ad al Qaeda aveva perso il controllo della capitale appena quattro mesi fa e da quel momento Mogadiscio era stata teatro di ripetuti attentati.

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