Missioni all’estero. Ok della Camera

Sì della Camera al decreto legge che proroga la partecipazione militare italiana alle missioni internazionali. Il provvedimento, approvato con 319 voti a favore, 103 contrari e 13 astensioni, passa ora al vaglio del Senato. La Camera ha approvato anche, a larga maggioranza (395 sì, 5 no, 26 astenuti, tra cui i deputati di Sel), l’emendamento al decreto legge sulle missioni che prevede, per il premier, la possibilità di autorizzare missioni di intelligence all’estero incaricando per l’esecuzione le nostre forze speciali. Il presidente del Consiglio, recita il testo, acquisito il parere del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, emana ai sensi dell’art. 1, comma 3 della legge 124/2007, disposizioni per l’adozione di misure di intelligence di contrasto, in situazioni di crisi o di emergenza all’estero, che coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale o per la protezione di cittadini italiani all’estero, con la cooperazione di assetti della difesa. In pratica, in casi di emergenza che richiedano un intervento immediato, come per esempio un sequestro di connazionali, purché avvenuto all’esterno dei confini italiani, Renzi, avvisato il Copasir, potrà assegnare i poteri e le guarentigie riservati agli 007 anche ai militari delle forze speciali. I nostri servizi potranno dunque a quel punto appoggiarsi a Col Moschin, Comsubin o agli incursori del XVII stormo dell’Aeronautica perché intervengano per effettuare un blitz o un’altra attività che richieda le capacità tattiche delle forze speciali, i cui soldati entreranno in azioni forti anche delle ulteriori garanzie da 007. L’emendamento, peraltro, prevede che venga applicato ai militari impegnati con funzioni di intelligence il codice penale di pace. A caldeggiare l’emendamento approvato ieri dall’Aula era stato il senatore dem Nicola Latorre, che aveva proposto di inserire l’estensione dei poteri degli 007 ai militari già nel disegno di legge sulle missioni all’estero, ancora bloccato in Senato, a luglio scorso. La norma è una ‘freccia in più’ assegnata alle nostre barbe finte, esattamente in linea con quanto dichiarato da Renzi alle telecamere di SkyTg24. Dobbiamo consentire in modo più immediato degli interventi a livello organizzativo, aveva spiegato il premier, aprendo a possibili modifiche normative per rendere più efficace la lotta al terrorismo.Ma nonostante i tentativi di far convergere sul sì all’emendamento tutte le forze politiche in Aula, la sinistra ha scelto comunque di astenersi. Voto favorevole, invece, di Fratelli d’Italia-An all’azione dell’Onu e della Nato impegnati da anni a combattere il terrorismo. ‘Il nostro appoggio va soprattutto ai nostri militari, uomini e donne, impegnati a difendere la nostra libertà anche quando vengono talvolta maltrattati dallo Stato. Per senso di responsabilità nei confronti delle nostre Forze Armate, impegnate nella lotta al terrorismo internazionale Fdi-An vota a favore di questo decreto legge’, ha spiegato in Aula Edmondo Cirielli. Per un paio di anni abbiamo avuto una posizione molto critica nei confronti delle missioni, non in quanto tali, ma perché eravamo indignati dal comportamento dei governi nei confronti dei nostri Marò. Riconosciamo al ministro Gentiloni il merito di aver internazionalizzato la vicenda, confermando la valutazione negativa dell’India: ‘Un Paese medievale da bandire, e che nei momenti più drammatici della crisi diplomatica si è permesso addirittura di impedire al nostro ambasciatore di uscire dal Paese. Una misura che neppure la Germania nazista e la Russia sovietica presero. Il governo Monti ha venduto i nostri marò per interessi economici violando le norme del diritto internazionale. Mi auguro che il senatore a vita sia cacciato dal Senato e sia istituita una commissione d’inchiesta sulla vicenda dei nostri fucilieri’. Identico il voto di Forza Italia sulla proroga delle missioni internazionali.  Elio Vito ha spiegato   che il sì del suo gruppo è un voto di responsabilità e apprezzamento alle nostre forze armate. Non è un voto a favore del governo Renzi che non lo merita.

Cocis

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