Minniti tra migranti e sicurezza

‘Sui temi dell’immigrazione e sicurezza urbana abbiamo deciso di intervenire con due decreti legge’,  ha annunciato il ministro dell’Interno, Marco Minniti, dopo il Consiglio dei ministri di ieri.

Un nuovo Decreto legge per regolare la permanenza dei migranti sul nostro paese. Già annunciato da tempo, il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri, prevede tra l’altro la nascita di nuove strutture, i Centri permanenti per i rimpatri, che ospiteranno quanti dovranno essere rimandati nei loro paesi di origine perché non hanno diritto all’asilo.

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti,  ha spiegato che saranno previsti piccoli centri in ogni regione, per una capienza di 1.600 posti in tutto il territorio nazionale. Il provvedimento prevede anche la possibilità si svolgere lavori socialmente utili per quanti sono in attesa di vedere riconosciuta la richiesta di asilo.

Per Minniti le nuove misure sono basate su quattro capisaldi: ‘Innanzitutto vogliamo intervenire sui flussi che si svolgono in gran parte fuori dai confini nazionali. Da qui l’importanza del tema della cooperazione con l’Africa che è specchio dell’Europa. Stiamo lavorando per interventi di cooperazione perchè lo sviluppo in Africa è fondamentale’.

Il ministro ha poi sottolineato gli accordi già stipulati con Tunisia, Niger e Libia luogo di transito del 90% dei flussi.  Per il Viminale il nuovo modello di accoglienza avrà tra l’altro l’obiettivo di abbattere i tempi di riconoscimento del diritto di asilo. Oggi i tempi medi sono di 2 anni e non si conciliano con le esigenze sia dei richiedenti che della comunità sul territorio che lo ospita. Per questo è stato deciso di sopprimere un grado di giudizio.  Si è poi deciso di procedere all’assunzione di 250 specialisti per rafforzare le Commissioni di asilo con specifiche professionalità’.

Il decreto prevede anche la possibilità da parte dei Comuni di procedere all’utilizzazione volontaria e gratuita per lavori pubblica utilità per colmare il vuoto di attesa del richiedente e di rendere un servizio alla collettività.

Riguardo ai rimpatri, ha aggiunto Minniti, non c’è politica di accoglienza vera se non c’è una politica di rimpatri perché chi non ha avuto risposta positiva alla propria domanda deve essere rimpatriato nel paese di provenienza. Così i Centri di permanenza per i rimpatri saranno molto diversi dai Cie dove c’erano violazioni dei diritti conclamati. Per questo nei Centri ci sarà il potere di inchiesta da parte del Garante dei diritti delle persone private delle libertà personali.

Daspo urbano, sul modello applicato già nel calcio, per quanti reiterano un determinato reato o un comportamento criminoso. Il nuovo Decreto legge sulla sicurezza urbana approvato  in Cdm dal governo. Un testo di legge condiviso, ha spiegato oggi il Ministro dell’Interno, con la Conferenza delle Regioni attraverso un ‘gruppo di lavoro specifico’.

Approvazione anche dell’Anci. Minniti: ‘Costituisce una linea guida per un grande patto strategico tra Stato e poteri locali’.

In Italia abbiamo un modello di sicurezza che funziona e non c’è alcuna emergenza sicurezza, ma era importante stabilire che in un modello di sicurezza nazionale occorre guardare meglio anche alla sicurezza del territorio con politiche più attente di sicurezza da Bolzano ad Agrigento. Per fare questo occorrono più contatti e più coinvolgimento da parte dei sindaci.

Rafforzamento del potere di ordinanza dei sindaci e la stiputa di patti tra territori e Ministero dell’Interno, sono alcune delle misure messe in campo dal Governo. Un ruolo particolare verrà attribuito ai sindaci delle aree metropolitane. Si tratterà di proposte di misure amministrative e, quindi, non vengono introdotti nuovi reati o aggravanti di pena ma procedure alternative come, appunto il Daspo urbano per chi reitera un reato.

Minniti ha citato quello di spaccio di stupefacenti: ‘Abbiamo bisogno di cooperazione e non di sceriffi nel controllo del territorio’, ha poi concluso spiegando che la normativa che entrerà in vigore prevede anche una norma sulla pulizia e il ripristino in campo di decoro urbano se qualcuno sporca: ‘La condanna potrà essere quella del ripristino di quello che ha sporcato’.

 

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