Giorgia Meloni con il ministro dell'Interno Marco Minniti ad "Atreju", la festa di Fratelli d'Italia, Roma, 23 settembre 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Minniti ad Atreju, ‘non sono Crozza

‘Il timore lo confessa subito: mentre venivo qui pensavo: se mi applaudono troppo, significa che mi hanno scambiato per Crozza’, il ministro dell’Interno Marco Minniti esordisce così al dibattito ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia.

Alla fine di un vivace confronto durato oltre un’ora, avrà incassato molti applausi ma anche qualche fischio – soprattutto quando liquida il fascismo – da parte di una platea con diversi nostalgici del Ventennio.

Minniti strizza l’occhio al pubblico di Atreju quando ricorda che da sottosegretario alla presidenza del Consiglio gli fu assegnata la stanza con la scrivania di Mussolini e, da sottosegretario alla Difesa, quella di Balbo. Rivendica i risultati ottenuti sul fronte dell’immigrazione illegale, la direttiva sugli sgomberi che concilia il principio di legalità con quello di umanità e l’eliminazione del grado di appello nei ricorsi contro il diniego dello status di rifugiato: sono ministro da 9 mesi, perché queste cose non le hanno fatte i governi di centrodestra?.

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