Ministro Bianchi e scuola: ‘Assunti, entro il 2024, 330mila nuovi insegnanti’

Scuola: verranno assunti 330mila nuovi insegnanti entro il 2024

Ad assicurarlo è il ministro dell’istruzione Bianchi: “Abbiamo anticipato il turnover. Stiamo investendo nella formazione dei docenti”.

Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha annunciato l’assunzione di nuovi insegnanti entro il 2024. “Nei prossimi dieci anni gli insegnanti andranno in pensione” ha spiegato il Ministro aggiungendo che si sta già investendo nella formazione dei nuovi docenti. “Quest’anno abbiamo già assunto tramite concorso 110mila persone. Ne assumeremo altre 150mila quest’anno e 70mila entro il 2024” ha poi aggiunto spiegando di aver anticipato il turnover.

Il ministro Bianchi ha spiegato che per tutti quelli che entreranno ci sarà un percorso chiaro. Quest’ultimo prevede che dopo la laurea magistrale debbano accumularsi 60 crediti “di un percorso garantito dalle nostre università, però partecipato dalle nostre scuole, con un massiccio ricorso al tutoraggio da parte dei nostri docenti migliori”.

Per quanto riguarda la scuola secondaria entro il 2024 sono previsti 70mila immissioni in ruolo attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza annuale. Questo è il primo obiettivo posto dal Governo con la riforma del reclutamento dei docenti, che fa parte del decreto Pnrr2 approvato dal Consiglio dei Ministri e che si completerà entro giugno.

Per diventare insegnanti di ruolo il Ministero prevede un pacchetto di regole che, come ha spiegato Bianchi, “servono a dare stabilità al sistema di istruzione”. Secondo il Ministro in questo modo si interviene anche sul tema della formazione “come elemento di innovazione e di maggiore qualificazione di tutto il sistema”. La vera novità e il vero cambiamento riguarda però non tanto i concorsi per i nuovi docenti quanto dei percorsi certi verso l’immissione in ruolo.

Questo nuovo pacchetto contenuto nel piano scuola verrà inserito all’interno del testo che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.  Va tenuto conto però che, trattandosi di un decreto, potrebbero esserci delle modiche nel successivo passaggio di conversione parlamentare. Lo schema del Ministero dell’Istruzione prevede una modalità primaria destinata ai neolaureati e un’altra per i precari con almeno 36 mesi di servizio (anche non continuativi) negli ultimi cinque anni.

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