Milano,1Maggio 2015: la stupidità dei devastatori ha decretato il successo istantaneo dell’Expo

Sono bastate ventiquattrore di devastazioni attraverso le strade di Milano, per sancire che l’Expo sarà un grande successo. I milanesi perbene e lavoratori instancabili in uno a tutti gli italiani che amano il loro Paese, hanno deciso di non darla vinta ai ‘bulletti del quartierino’. ” Nessuno tocchi Milano”, è la frase ricorrente e scandita con forza dai cittadini meneghini. La risposta della città alla furia vandalica è stata data dai cittadini, che il giorno dopo gli scontri, sono scesi per strada ed in modo spontaneo si sono messi a pulire i muri, a rimuovere i cassonetti bruciati, a collaborare con le autorità perché tutto sia ripristinato al più presto e la loro festa, che durerà sei mesi, continui. Ma la pazienza ha un limite. Le autorità se ne devono rendere conto una volta per tutte. Nessuna comunità può accettare in silenzio che un gruppo minoritario di facinorosi e fannulloni insieme ad alcuni ospiti forsennati, si divertano a giocare alla guerra, mettendo a rischio l’incolumità di tante famiglie. I soliti giustificatori di turno, i radical chic, si sono subito affrettati a dire che quello che è accaduto a Milano il primo Maggio 2015, era inevitabile, in quanto è il prezzo che si paga alla democrazia. Quante bugie! Che ipocrisia! Che scuse labili e stupide! Si può discutere di Expo e dei suoi motivi conduttori, degli interessi che coinvolge, delle multinazionali che vi partecipano, dei guadagni miliardari, di una parte del mondo che ha fame. Sicuramente è così e non lo si può negare. Ma  se teniamo alla democrazia ed alle sue istituzioni, la violenza va fermata a tutti i costi, altrimenti c’è il rischio concreto che alle autorità si sostituiscono gli autoritari di turno. L’Expo di Milano è un’occasione d’incontro per milioni di persone di diverse nazionalità, che avranno l’opportunità di confrontarsi sul loro diverso stile di vita, di mutuare ciascuno dall’altro, usi, costumi e tradizioni, di migliorarsi a vicenda. I rischi di questa manifestazione planetaria, potevano essere, e forse lo sono ancora, la retorica, l’euforia, la superficialità. La tentazione di trasformare un evento mondiale, in una fiera del vanesio, tipicamente italiana. Ma questo non accadrà, ed il merito è di tutti quelli che hanno risposto in modo fermo e risoluto: “Giù le mani da Milano”.  Quindi grazie a quel gruppo di idioti e facinorosi che con le loro gesta scellerate hanno favorito l’incontro eterogeneo e colorato di milioni di persone. Ed ancora una volta il mondo dovrà ammettere che l’Italia è come l’araba fenice che risorge dalle ceneri.

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