La proposta, avanzata dalla provincia di Milano, sulla chiusura delle scuole al sabato, è stata bocciata dalla maggioranza degli istituti. L’idea è basata sul risparmio per i riscaldamenti. Ma Milano non ha una linea unica sulla settimana corta, da settembre soltanto alcuni istituti passeranno a un orario su cinque giorni per ridurre le spese. Tanti licei hanno bocciato la proposta, dai classici Berchet, Beccaria e Parini, agli scientifici Volta e Leonardo. In settimana, comunque, arriverà una risposta definitiva. E intanto è arrivata una circolare firmata anche dall’Ufficio scolastico regionale che ha avallato la richiesta. Le delibere delle scuole sono attese entro fine mese ma in alcuni istituti la decisione è presa ed è quella annunciata. Si va avanti con le lezioni anche il sabato. “Sette ore in classe a studiare materie come latino e greco matematica e filosofia? Improponibile”, queste le parole del preside del Berchet, Innocente Pessina, poi seguito da docenti e studenti. Al Beccaria decisione in settimana, “ma non per il 2013”. “La proposta comunque è inaccettabile per il triennio e con la scuola aperta a metà addio risparmio”, spiega il preside Roberto Proietto. Il no è “per la didattica”, dicono i presidi dei licei. “Per i nostri studenti è necessario anche lo studio individuale nel pomeriggio. Quindi non possiamo tenerli a scuola fino alle tre, fra l’altro senza mensa”, è argomento condiviso, anche dal dirigente dello scientifico Volta, Roberto Silvani. Al Marconi invece la proposta della Provincia è passata. Ma i genitori protestano.
