Morte celebrale: non ce l’ha fatta il 21enne preso a picconate

Daniele Carella, non ce l’ha fatta. Vittima del folle gesto del ghanese Mada Kabobo, non è riuscito a superare l’intervento. Questa mattina è arrivata ai famigliari la notizia che il ragazzo, 21 anni, aggredito con un piccone alle 6.30 di sabato in via Monte Rotondo, a Milano, era in stato di morte cerebrale. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi. La morte cerebrale è stata dichiarata poco prima delle 11 e devono passere 6 ore per dichiarare ufficialmente il decesso. Daniele è stata l’ultima vittima della follia omicida 31enne. Il ghanese  all’alba di sabato si è scagliato con una furia cieca contro chiunque incontrasse sul suo cammino, nelle strade semideserte del quartiere Niguarda.  E anche Daniele, sfortunatamente lo ha incrociato, mentre  aspettava il padre che stava consegnando i giornali in un palazzo, è stato assalito alle spalle e non è riuscito a difendersi, né a scappare. Daniele è stato colpito quattro volte: alla testa, al fianco, al torace e alla spalla. Le sue condizioni erano apparse da subito gravissime.

Il gesto di un folle. Al momento nessuna spiegazione sembra plausibile. Quel che è certo, è che per qualche assurdo motivo un uomo questa mattina è sceso in strada a Milano e ha cominciato ad aggredire i passanti con un piccone, uccidendo un 40enne, e ferendo altri due uomini. La vittima, colpita alla testa in piazza Belloveso, è deceduta nella clinica Città Studi del capoluogo lombardo, dove era stata ricoverata in condizioni disperate. Ferito al capo anche un 64enne che si trova ricoverato in condizioni gravi all’ospedale di Niguarda, mentre il 21enne ,  picconato più volte colpito alla schiena,  si trova ora in osservazione al Policlinco. La folle aggressione è avvenuta poco dopo le 6.30 del mattino in un quartiere periferico di Milano.  L’uomo, un centrafricano di cui ancora non si conosce l’identità, ha cominciato a colpire i passanti, per fortuna rari, trovati in strada a quell’ora ferendone tre rispettivamente in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo. L’aggressore è stato portato in caserma per controlli. L’uomo non aveva documenti con sé e i Carabinieri stanno tentando di verificare la sua identità attraverso le impronte digitali.

Sconcerto tra la gente, come riferisce all’Ansa il parroco della chiesa di S. Martino in Niguarda, che si trova in piazza Belloveso: “Le persone che ho sentito dicono che si tratterebbe del gesto di un folle, ma sono commenti del momento, certo sono tutti sconcertati ma di più non saprei dire, ho avuto frammentarie notizie dai miei parrocchiani”. “Io stamani – spiega il sacerdote – quando sono sceso dall’abitazione per aprire la chiesa ho sentito le sirene di polizia e carabinieri. Poi alcuni parrocchiani mi hanno detto che c’era stata questa cosa, si sono formati capannelli di persone che commentavano l’accaduto. Certo c’era un po’ di preoccupazione tra i miei parrocchiani ma adesso la situazione é sotto controllo”.

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