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Il Tar di Palermo ha accolto l’istanza del governo e ha sospeso l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Musumeci, sulla chiusura dei centri di accoglienza dei migranti nell’isola. In pratica, è sospesa, con un decreto cautelare monocratico a firma della presidente di sezione, l’efficacia dell’ordinanza contingibile e urgente del presidente della Regione Siciliana fino alla trattazione collegiale in camera di consiglio fissata per il 17 settembre prossimo.
La decisione è stata presa a poche ore dal ricorso presentato dal Viminale che rivendicava la propria competenza su questo argomento.
Nel testo della sentenza, riportato da La Repubblica, viene precisato come “la disposta chiusura dei porti all’accesso dei natanti di qualsiasi natura trasportanti migranti sembra esorbitare parimenti dalla competenza regionale“. Condivisa, quindi, del Viminale che ha ribadito come la decisione di una eventuale chiusura degli hotspot spetta allo Stato e non alle singole Regioni. Un braccio di ferro che sembra essere (per il momento) terminato dopo la decisione del Tar.
La decisione del Tar non è condivisa dallo stesso Musumeci che, però, si dice soddisfatto da quanto fatto nelle ultime ore dal Ministero dell’Interno. “Quella adottata dal magistrato del Tar di Palermo – si legge nella nota – è una decisione cautelare che non condividiamo e che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione. Tuttavia se in pochi giorni sono stati trasferiti oltre 800 migranti è la dimostrazione che serve denunciare il problema ad alta voce. Sulla nostra competenza in materia sanitaria non faremo un solo passo indietro“.
L’emergenza coronavirus non ha portato al blocco degli sbarchi che continuano senza sosta in Sicilia. La ministra Lamorgese ha aperto alla possibilità di una terza nave quarantena per consentire a tutti i migranti di trascorrere un periodo di isolamento. A Lampedusa da qualche giorno sono arrivati i militari per sorvegliare il Cara e prevenire un’eventuale fuga dei profughi.
La situazione sembra essere ritornata alla normalità, al momento, anche se da parte del governatore Musumeci non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro.
